Ho letto, sul blog di Grillo, il dibattito dei militanti: tra chi vorrebbe partecipare e chi vorrebbe rimanere fuori da governo che si sta formando. Reputo molto esagerati gli epitaffi che Grillo sta facendo verso Bersani. Non bisogna mai infierire quando si vince. Ora dovremmo vedere coloro che abbiamo eletto, fare un bagno di umiltà, immergersi nel ruolo che li compete ed essere responsabili. Abbiamo gli occhi del mondo addosso e, poter riuscire a dimostrare agli spocchiosi tedeschi, che siamo capaci anche noi di uscire dai problemi politici che la democrazia può creare. Per me il Movimento 5 stelle, dovrebbe far parte del nuovo governo. Non so in che forma, non so con quali uomini, ma con i suoi programmi. Non è vero che se si rivada a votare, sia così automatico che Grillo possa avere lo stesso successo. Gli Italiani hanno dimostrato di avere le idee chiare, oltre che essere coraggiosi nelle scelte. Vogliono il cambiamento, ma quello buono, quello che ci possa portare fuori da questa maledetta crisi. Forza Beppe, devi essere coraggioso almeno quanto lo sono stati i tutti quelli che ti hanno votato.
Archivio mensile:febbraio 2013
Sicuramente un buon inizio.
Ho fatto il conto, sono oltre 100.000.000 € (centomilioni) i rimborsi elettorali a cui il Movimento 5 stelle avrebbe diritto, dopo questa tornata elettorale. Roba da matti!!! Questa però è la (prima) prova del nove. Se rinunciassero a questi soldi, come per altro hanno già dichiarato, in aggiunta ai circa 4.000.000 al mese del taglio degli stipendi dei deputati e senatori del movimento di Grillo, potrebbe essere un grande inizio. Un inizio con il botto direi. Contro ogni vantaggio di casta e ogni privilegio. Va detto che, per le leggi bigotte di questo stato, i deputati non possono riununciare al loro stipendio, neanche in parte. Quindi significa che lo prenderanno comunque e lo utilizzeranno per finanziare le imprese sul territorio. Questo ovviamente non si traduce in un risparmio per il contribuente, ma in una iniezione di micro-liquidità per le piccole aziende in crisi. Sono proprio curioso di vedere dove arriva questo esercito di nuovi rivoluzionari. Per ora bravi, dopo tanti anni sono fiero di aver votato qualcuno, fino ad ora.
Albertone, già dieci anni.
Mi sono reso conto che, l’altro ieri, il 26 di febbraio, è ricorso il decimo anno dalla morte di Alberto Sordi. Sono cresciuto con i suoi film, mi ha fatto fare un mare di risate. E’ stato un attore che ho molto apprezzato, e che ancora apprezzo. I suoi film che preferisco: un Americano a Roma, la Grande Guerra e il Vigile. Il suo capolavoro: il Marchese del Grillo. Ho visto piangere tanta gente al suo funerale. Un attore che ha saputo interpretare una generazione d’Italiani, senza distinzione di ceto, di classe e di ricchezza. Un grande uomo, come pochi ce ne sono, capace di ridere e far ridere anche dei suoi difetti. Una stella nel firmamento della cinematografia, non solo italiana. Grazie Albertone, manchi tanto a tutti.
Sconcerto e paura.
La premessa che faccio è che, in questo momento, la nostra vita non è più indipendente dalla politica della nazione. In questo momento le decisioni che prendono questi signori, possono significare la sopravvivenza, sociale di ognuno di noi. La nostra dignità di uomini, rischia di essere messa in discussione da signori che hanno perso il senso della realtà. Volgio condividere tutto il mio sconcerto e la mia paura. Ho sentito le prime dichiarazioni dei leader politici. L’ipotesi che sembra prendere piede è quella di una coalizione PD-PDL. Ma come è possibile? Non è possibile tornare alle urne, non è possibile governare, abbiamo un paese bloccato. Intanto la borsa perde il 4,5%, e lo spread sale in picchiata. La colpa di tutto ciò è di una legge elettorale sbagliata, fatta da un governo di centro destra, che non rientrava nelle urgenze da rivedere del centro sinistra. Quindi, per me, entrambi e parimenti responsabili e colpevoli. Del resto, il PD, danneggiato in passato da questa legge, pensava di avvantaggiarsene questa volta. A me sembra talmente evidente che gli Italiani, da un lato hanno fatto pagare al centro sinistra, ma in particolare alla sinistra (SEL non vince neanche in Puglia), la totale assenza di programmi, di progettualità. Ed hanno fatto pagare a Monti e a chi lo appoggiava, la presa in giro del governo tecnico. Io ero uno di quelli che, riteneva Monti, un uomo serio, e super partes. Mi sbagliavo. Ha fatto dei danni dai quali difficilmente ci rialzeremo, con la scusa della crisi, dei sacrifici, dell’Europa, dello spread. Nel contempo, Berlusconi, (sarà un caso), ha vinto in tutte quelle regioni con forte ingerenza malavitosa. Ora questa situazione d’ingovernabilità effettiva, getterà l’Italia in un periodo ancora più nero di quello che abbiamo passato. L’elezioni, che da molti erano viste com un momento di speranza, di possibile rinascita, rischiano di diventare il calcio che ci getterà, definitivamente, nel burrone. Grillo intanto, mentre esulta per il (giusto e meritato) successo, dichiara che tra otto mesi si riandrà al voto. Otto mesi sono tanti, forse troppi, per questa Italia e la sua attuale situazione: economica, occupazionale, e, soprattutto, con una pressione fiscale che, come cittadini e come aziende, non possiamo più permetterci. Da qui la mia paura. La coalizione di centro sinistra ha vinto alla camera, ma non al senato. Movimento 5 Stelle è il primo partito d’Italia. Forse a quest’ultimo spetterebbe la responsabilità di governarci in questo momento. Il mandato popolare è chiaro. La politica, gli apparati di partito, non sono più rappresentativi dei cittadini. Forse la vera rivoluzione, quella iniziata da Grillo, e i suoi, dovrebbe essere recepita da tutti i partiti. Questi ultimi dovrebbero, per senso di responsabilità, lasciare spazio al nuovo e mettersi a disposizione, se davvero hanno a cuore il bene del paese. Napolitano, coraggioso nell’aprire la crisi del governo Berlusconi, e proporre Monti, dovrebbe essere altrettanto coraggioso e provare a lanciare il cambiamento in campo. Magari incaricare lo stesso Grillo. E’ incredibile che: Bersani abbia vinto, Berlusconi abbia vinto, Grillo abbia vinto, e non sono in grado di dare un governo a questo paese. Un paese che decisamente lo merita.
Uno Stato alla deriva.
Tutto potevo immaginare tranne il risultato uscito dalle urne fino a questo momento. Una maggioranza alla camera per il centro sinistra, mentre un’assenza di maggioranza al Senato. Ottima performance del Movimento 5 Stelle. Un Italiano su quattro, vogliono il cambiamento radicale predicato, oramai da anni, da Beppe Grillo. Pessima la performance PD-SEL, che non sfonda. La domanda sorge spontanea: se ci fosse stato Renzi? Forse si sarebbe stato un altro film. Ma con i se, e con i ma non si va da nessuna parte, o, dico io, si consegna il paese, di nuovo, a Berlusconi. Che non si capisce, dopo tutto quello che ha combinato, riesce a convincere. Non so chi, non so cosa, ma ha di nuovo vinto, impedendo a Bersani di salire a Palazzo Cighi. Sono seriamente preoccupato. Per mesi i problemi, quelli veri, non solo non verranno risolti, ma neanche affrontati. Penso alla disoccupazione, all’economia, alla tassazione che abbiamo, al rilancio delle piccole e medie imprese, ai padri di famiglia che non ce la fanno più ad andare avanti. Spero in un gesto di responsabilità. Me lo auguro.
Juventus Siena, tutto bello tranne i fischi.
La partita di oggi è stata giocata nell’unico modo possibile dalla Juve: cercando di vincere. Forse a tratti a dispetto del bel gioco, ma con l’intento unico di vincere. Tre reti al Siena, che, soprattutto nell’ultimo periodo ha fatto sempre bene, non era facile farli. Vincere e aspettare quello che il Napoli farà domani era l’unico imperativo. Missione compiuta. Ma, in cuor mio, non capisco i fischi a Giovinco. E’ un ragazzo Italiano, con indubbie capacità, che sta facendo tanto alla Juve. Mai alla ribalta della cronaca per scandalucci vari, mai una parola fuori posto, mai polemico. Certo, forse ci si aspettava qualcosa di più da chi, come lui, è un campione. Ma le belle prestazioni arriveranno. Si è detto spesso che lo Juventus Stadium, ed il suo pubblico, sono il dodicesimo uomo in campo. Ma un compagno di squadra non si fischia, soprattutto quando si è primi in campionato, ed in corsa per la Champions League. Mai fischiare uno come Giovinco che, quando ha giocato altrove, ci ha sempre segnato. Sebastian è un prodotto del vivaio Juventino, va tutelato, va coccolato, anche se fino ad ora non ha reso quello che vale. Detto ciò, dieci alla Juve, zero ai fischi.
Italia Galles, un salto nel passato…
Poche parole, pochi pensieri. Secondo me, ieri pomeriggio, l’Italia ha disputato la più brutta partita che ho mai visto. Tutti i progressi dimostrati nella prima partita di questo sei nazioni con la Francia, sono stati vanificati e cancellati da questa prestazione. Non è tanto per la sconfitta, che ci può anche stare, ma per come è stata subita. Complice il tempo, l’assenza di Parisse, un Castrogiovanni spento, e una marea di altri problemi, l’Italia non si è mai vista. Non è mai entrata in partita. Eravamo sempre in inferiorità nei punti d’incontro, e con i calci hanno sempre avuto la meglio loro. Era la partita di Burton, non ha inciso, e non ha dato neanche la marcia in più. Qualche bel calcio, un pò di sfortuna, ma niente di più. Da lui mi aspetto di più. Brutta partita di tutti i ragazzi, non degna dell’affetto che ha dimostrato, nonostante il freddo ed il nubifragio su Roma, tutto il popolo del rugby, riempendo (almeno le parti comperte) lo stadio Olimpico. Io ero li, ma per la prima volta ho mio figlio, a metà del primo tempo, mi ha chiesto di andare via. Oltre al freddo e alla pioggia, la noia. Mi auguro che Brunell sappia prendere in mano questa squadra, e terminare, questo sei nazioni, nello stesso modo in cui lo abbiamo iniziato.
Ho deciso chi votare…
Mai come quest’anno, non sapevo chi votare. Ma stasera ho deciso. Faccio uno strappo alla regola, sul mio blog parlo di politica. Mi sono visto tutti gli interventi dei politici. Ho visto l’intervento di Monti, quello di Bersani, quello di Berlusconi, e quello di Grillo. Beh, tutti politicanti, anche Grillo per certi versi. Tutte promesse: tolgo quello, faccio quell’altro, restituisco quell’altro ancora. Tutte le persone che assistevano in quelle sale erano impettite, spente. Quella piazza, quell’energia intorno, non ce l’aveva nessuno. Solo Grillo. Erano 800.000 in piazza, tutte facce pulite, molti giovani, molti amici sono andati li a sentire cosa aveva da dire Grillo e i suoi candidati. Questo attore, ha portato tutta questa gente in piazza, senza andare una volta in televisione. Ha usato il web, la voglia della gente di voler cambiare tutto. Tutta la rabbia che ha montato in questi anni era li. Tante volte mi sono chiesto se eravamo in tempo per cambiare tutto. Tante volte mi sono chiesto se avevamo, in Italia, avevamo superato il punto di non ritorno. L’onestà intellettuale di una battuta mi ha dato la voglia di partecipare: “meglio un salto nel vuoto con Movimento cinque stelle, che un suicidio assistito con i vecchi partiti”. E’ vero. Tutti abbiamo paura che Grillo fallisca. Tutti pensiamo che, forse, non saranno in grado, se chiamati, di governare. Ma continuare a non cambiare, in questo momento, è un errore. Continuare così non è più possibile. Allora tanto meglio dare fiducia al nuovo, che perseverare nella solita politica.
I Marò tornano a casa, di nuovo.
Questa vicenda continua ad aggiungersi alle tante cose che non capisco. Dopo il permesso avuto per le festività natalizie, i due marinai, detenuti in India con l’accusa di omicidio, tornano a casa per votare. A parte che, come Italiani, avrebbero potuto votare all’estero, come le centinaia di Italiani che lo hanno già fatto. Ma la cosa che non riesco proprio a capire è perché non possono essere trasferiti, definitivamente, in Italia, ed essere giudicati da qui. Hanno dimostrato di non voler fuggire. Hanno dimostrato di essere delle persone che non vogliono sottrarsi alla legge Indiana, anche se gli Indiani non sono stati ugualmente corretti. E se fossero stati colpevoli, certamente a Natale non sarebbero ritornati. Da allora, con l’India si sono innescate anche altre problematiche, tipo Finmeccanica e i suoi elicotteri. Non penso che ci sia la giusta serenità per giudicarli in quella terra così particolare. Io ribadisco, i nostri ragazzi non debbono tornare in India.
Lo confesso, ho visto Masterchef…
Lo confesso, sono uno di quelli che ha visto Masterchef. Sono uno di quelli che, grazie a MySky, non si è perso neanche una puntata. Sono uno di quelli che ha preso in giro la propria compagna: “ma che trasmissione stupida vedi??”, e poi si è incollato davanti alla televisione. Un format veramente ben costruito che, dopo il buon inizio dello scorso anno, quest’anno è esploso, portando i tre giudici: Bruno Barbieri, Carlo Cracco e Joe Bastianich, ad una popolarità, a dir poco, inaspettata. Qualche tempo fa ho sentito un’intervista di Cracco, che ha un esclusivo ristorante a Milano, dire: “mi ha dato più notorietà un programma televisivo, che decine di anni in cucina e centinaia di premi vinti”. Talmente tanta popolarità che: Cracco è stato un ospite attesissimo a San Remo; Bastianich è stato l’ispiratore principe delle parodie di Crozza; Barbieri è divenuto un tesimonial di Sky. Ha vinto Tiziana, quella che odiavo di più, ma probabilmente la più brava. Masterchef, è una trasmissione che avvicina l’arte della cucina, quella alta, e la televisione, quella ben fatta. Il format è statunitense, tra l’altro Bastianich è uno dei giudici anche in quella edizione, ma in Italia è sicuramente più calzante. La nostra è la patria della buona cucina. Ora l’ho confessato, la terza edizione potrebbe essere sicuramente più bella, quindi spero solo che non ci sia di giovedì. Il giovedì mi alleno.