Incredibile davvero, in quattro giorni la casa di Cupertino ha incassato oltre 45.000.000 di dollari solo per l’upgrade di OS Lion – OS Lion Mounain -. Ci sono tre milioni di persone nel mondo, una sono io, che hanno scaricato l’ultima versione del sistema operativo Apple. Non ci sono grandi novità strutturali, ma molte verso IOS. Quest’ultimo è il sistema operativo che muove i dispositivi mobili di Apple. Certo è che avere tutti i dispositivi che si muovono con la stessa interfaccia grafica, non è male. Impressionanti però sono gli utili che Apple sta facendo dietro a questa operazione.
Archivio mensile:luglio 2012
Eccezion fatta….
Ancora due partite. Sonny Bill Williams alla fine vestirà la maglia degli All Blacks il 18 e il 25 di agosto, quando tra Sydney e Auckland andranno in scena i due atti della Bledisloe Cup, nonché le prime due giornate del Rugby Championship. Le due sfide all’Australia potrebbero essere quindi le ultime due gare del centro con la maglia della sua nazionale per almeno due anni, visto che SBW se ne andrà prima in Giappone e poi in Australia nella league.
Nulla di ufficiale ancora, ma pare che le cose siano decise. La chiamata a sorpresa per il trequarti dei Chiefs si è resa necessaria per il doppio infortunio a Richard Kahui e a Conrad Smith che ha messo il ct neozelandese Steve Hansen nei guai.
Olimpiadi Londra 2012
Si, lo debbo proprio dire, mi sto appassionando a queste Olimpiadi. Ben organizzate, la tecnologia molto presente e poi una regia impeccabile. Debbo anche dire, che molto del merito va a Sky. So che può sembrare un giudizio molto classista, ma questa società ha una marcia in più. Non ho alcun rapporto di lavoro, di affari, d’interesse con questa società, sono solo un cliente che è soddisfatto del servizio che ha acquistato. Riuscire a seguire più sport in un’olimpiade è fondamentale, e quest’azienda è riuscita con qualche idea, e qualche accorgimento tecnico a darci questo servizio. Bravi, e cara RAI, osserva e impara. Ieri sono riuscito a vedermi tutte e cinque le medaglie italiane. Non mi era mai capitato.
Beach Boys e Simple Minds…
Cosa c’entrano insieme due gruppi così diversi, per epoca, stile, suoni ed età?? Semplice, li ho visti nello stesso posto, i Beach Boys l’altro ieri ed i Simple Minds ieri, a Rock in Roma. E’ stato un piacevole tuffo nel passato. Quando ero ragazzino, i Beach Boys erano già stati grandi, mentre i Simple Minds erano uno dei gruppi di maggiore tendenza. Erano molto influenti ed il loro frontman, Jim Kerr, era uno degli scozzesi più ambiti dalle donne. Sono cresciuto con: “don’t you forget about me” e “alive and kicking”, ma “Barbara Ann” e “Surfin’ USA” erano ancora ballatissime. Un gruppo, il primo, era entrato nell’Olimpo dei grandi, il secondo spopolava in Europa e nel mondo. Sentirli ieri e l’altro ieri è stato semplicemente emozionante. I Beach Boys hanno fatto una reunion dopo 50 anni, che si vedevano tutti, ed hanno messo su questo tour che porta in giro per il mondo i loro successi, compreso l’ultimo uscito: “That’s Why God made the radio”. Certo non sono in forma come 50 anni fa, ma l’energia della loro musica è ancora intatta. La band suona ancora con la perfezione che li ha contraddistinti. Vedere gente, di tutte le età, saltare e ballare sulle note di Good Vibrations è stato bellissimo. Brian Wilson ha difficoltà evidenti di salute, è rimasto dietro al suo piano tutto il tempo, ma c’era. Gran parte della sua carriera l’ha passata a casa a scrivere canzoni, mentre il resto della band andava in giro per il mondo a fare concerti. Una crisi di panico dopo un volo lo aveva allontanato dai concerti, ma lo ha avvicinato ad un’eccellenza artistica senza precedenti.
La sua clausura gli ha permesso di partorire album come: Pet Sound e Smile. In particolare Surf’s Up, la mia preferita. Questa canzone nella versione solo del 1967, Brian l’ha incisa mentre la faceva ascoltare alla sua band la prima volta, accompagnandosi solo con il piano e la sua voce. Ha inciso quel brano stupendo, appena scritto: geniale e folle. Ha faticato ad esserci, ma c’era. E questo è stato l’importante. Altro discorso invece per i Simple Minds che, si vede, ancora si divertono un mondo. Tutto il loro concerto è stato un rincorrersi di di ricordi. Mi sono venute in mente vacanze, pomeriggi di studio, fughe con il motorino, i miei amici più cari, le feste con l’immancabile palla che girava al centro del soffitto, tanta allegria, tanta spensieratezza. In una parola: la mia giovinezza. Il livello e l’energia di tutto il gruppo è ancora alta. Jim ha ballato, saltato e cantato tutto il concerto. Inutile dirlo, Don’t You forget about me, e Alive Kicking sono state eseguite magistralmente, e tutti hanno cantato e ballato. Con Daniela abbiamo finito questo tour de force musicale. Il prossimo concerto che abbiamo in programma sono: i Muse a novembre a Bologna. E’ stato un luglio intenso, ma mai come quest’anno ho potuto apprezzare un palinsesto musicale di così alto livello. Molti artisti, molta scelta. Faccio fatica a dare un parere sul mio preferito, tutti e sei mi hanno lasciato qualcosa. Peccato, mi ripeterò, che la più bella città del mondo, abbia il più brutto posto del mondo per far ascoltare della musica.
Per campioni come Sonny Bill bisogna fare delle eccezioni. Un giocatore come lui, che giocherebbe titolare in ogni squadra dell’emisfero va tutelato, sempre nel rispetto delle regole.
Ad aprire la porta è il boss della NZRU, la federazione neozelandese: “he is still eligible and contracted to New Zealand”. Lui, ovviamente, è Sonny Bill Williams, che potrebbe essere chiamato a prendere parte alla prima fase del Rugby Championship dopo che il ct all blacks Steve Hansen ha saputo che Conrad Smith sarà indisponibile per almeno sei settimane”.
SBW alla fine del Super Rugby in corso andrà in Giappone e poi nella league australiana, “perdendo” così il diritto a vestire la maglia dei tuttineri, ma da quelle parti pensano di fare di necessità virtù e aggrapparsi ai cavilli burocratico. Cosa che normalmente non farebbero.
Le cose comunque non sono ancora chiarissime e lo stesso Tew prende tempo: “Vedremo dopo questo fine settimana, dipende anche da cosa faranno i Chiefs”. Ma la domanda vera da farsi è un’altra: cosa ne pensa Sonny Bill?
Chiudo con una dichiarazione di Tew sulla…
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Il cinguettio razzista…
Twitter fa la sua prima (giusta) vittima. L’atleta greca Voula Papachristou, specialista nel salto triplo è stata cacciata dalle prossime olimpiadi, dal comitato olimpico, per un tweet razzista, che recitava: “Con tanti africani in Grecia, le zanzare che arrivano dal Nilo occidentale, almeno riceveranno il cibo da casa”. Il riferimento, incomprensibile fuori dai confini greci, è relativo a un’epidemia, denominata “virus del Nilo”, dovuta agli insetti, che, in Grecia, hanno già provocato un morto e almeno altri 5 casi sospetti nella popolazione. Immediate le scuse dell’atleta greca, campionessa europea U23, sul suo profilo facebook che però non hanno intenerito il comitato organizzatore, che ha confermato la condanna, e ribadito, se mai ce ne fosse stato bisogno, che ogni forma di razzismo è fuori dai valori Olimpici, e non solo. I valori che una manifestazione come l’Olimpiade deve portare avanti, non possono essere inquinati da tale stupidità. I social network, che il CIO sta spingendo a far utilizzare agli atleti, per una diretta ed immediata divulgazione dell’emozioni di questi ragazzi che
prenderanno parte a questa importante manifestazione, non possono, e non devono, però essere usati a sproposito. Il record che la Voula si porterà a casa sarà quello di essere stata la prima atleta cacciata dalle olimpiadi per un Tweet. La delegazione greca passa dai 105 partecipanti, a 104. E riflettevo che, in un momento così delicato per la Grecia, e non solo, esiste chi ha ancora il tempo per essere razzista. Bellissimo esempio di stupidità.
La sanità che uccide.
Lo ammetto ho usato il rewind per riascoltare la notizia. Un bambino morto a Roma perché hanno sbagliato a mettere una flebo. Il bimbo figlio di genitori filippini, nato prematuro, ha ricevuto del latte, invece che per bocca per endovena. Sconcertante. La morte è sopraggiunta velocemente. Non commento poi il tentativo di sotterrare quanto successo. Solo l’intervento del magistrato ha scongiurato la cremazione dell’innocente salma. Come fanno dei professionisti come i medici e i paramedici dell’ospedale San Giovanni a mettere nelle vene di un bambino appena nato del latte. Sono vicino ai genitori del bambino e mi auguro che, parte del loro dolore, possa essere lenita dalla giustizia terrena, prima ancora di quella divina per chi crede. Seguirò molto da vicino, e con molta attenzione lo sviluppo di questo sconvolgente avvenimento.
Ben Harper
Bellissimo. Solo questo aggettivo per descrivere il concerto di ieri sera. Senza spendere ulteriori parole sulla struttura che lo ha ospitato (l’Ippodromo di Capannelle), debbo dire che ho assistito ad una performance di livello altissimo. Ben Harper ha intrattenuto i fedelissimi, che sono intervenuti nonostante la minaccia di pioggia, hanno goduto con la bocca aperta, ed il naso all’in sù, della meravigliosa voce di Ben Harper, ma soprattutto, per chi ama la chitarra, della bravura con la quale Ben si destreggia con questo strumento. Ritengo questo ragazzo uno dei più forti chitarristi al mondo, e ieri ne ha dato prova. Molto curioso, e assolutamente piacevole il suo stile. Suonare la chitarra tenendola sulle ginocchia, a faccia in su, è una sua prerogativa, oltre che invenzione. Sostanzialmente ieri abbiamo assistito a due concerti. Una prima parte molto roccheggiante, ed una seconda, quando tutti pensavano che il concerto fosse finito, ci ha regalato una parte molto melodica. Quest’ultima, qusi per intero è stata cantata e suonata solo da lui e le sue varie chitarre. Sicuramente coraggiosa la parte totalmente strumentale che, per i non appassionati di chitarra, poteva risultare un po’ noiosa, mentre per chi vorrebbe suonare la chitarra un decimo di come la suona lui, è stato uno spettacolo unico. Giudizio complessivo molto buono. Altissima la qualità della musica, Ben spicca su tutti, unica la sua voce. Mi è sembrato che le signore che sono intervenute, hanno molto apprezzato anche Ben Harper uomo. Gli apprezzamenti che venivano urlati non erano solo per le sue doti canore-musicali. Ma forse mi sto sbagliando.
Kasabian
L’altro ieri sera la serata era calda a Roma, e a Capannelle ancora di più. Si esibivano infatti i Kasabian che con la loro musica hanno contribuito a rendere il clima rovente. Era tanto tempo che non vedevo la gente ballare in quel modo. Salti e urla sincopate che, solo apparentemente, non avevano una logica. E’ stato un po’ come assistere a due concerti in uno. Nella prima parte i Kasabian hanno cantato molti pezzi della loro ultima fatica: “Velociraptor”, mentre nella seconda parte si sono esibiti nel loro repertorio elettronico. Quest’ultimo, a metà tra la house music, il rock spinto e la musica elettronica. Questo miscuglio di suoni che è un po’ il loro stile. Sinceramente ho molto apprezzato la prima parte, sia la sequenza dei brani che la loro interpretazione dal vivo, che ha fatto emergere l’affiatamento del gruppo e la bravura dei singoli elementi. Nella seconda parte, ho apprezzato il coraggio e lo stile. Impressionante vedere tutte quelle persone ballare, segno che il mio gusto musicale ha sicuramente dei detrattori. Tom Meighan ha tenuto benissimo il palco, sin dal primo pezzo “Day are Forgotten”, ma è stato magistralmente supportato dalla sua band, in particolare dall’altro elemento storico del gruppo Sergio Pizzorno, che, probabilmente in virtù delle sue chiare origini italiane, ci ha tenuto a mettere la firma sul concerto. Goodbye Kiss, è stato il pezzo che, a mio modesto parere, hanno interpretato meglio, ed il pubblico lo ha apprezzato. L’unica nota dolente, è la struttura. L’ippodromo delle Capannelle è un brutto posto per ospitare eventi come quello di ieri sera. Continuo a pensare che una città come Roma, dove si respira storia e cultura in ogni sasso, deve e può avere delle strutture che possano ospitare eventi MUSICALI di rilievo, come quello dell’altra sera. Penso sempre al concerto dei Muse che ho visto due anni fa a Wembley. Comunque, nell’insieme promossi a pieni voti tutti i Kasabian, bel concerto, bella musica, ottima energia.
Dall’ufficio stampa Lazio Rugby
Ancora due nomi importanti arrivano ad arricchire la rosa della SS Lazio Rugby 1927 per il prossimo campionato d’Eccellenza. Dopo i tre piloni, lo scozzese Dave Young, Sami Drissi Panico e Francesco Pepoli e dopo la seconda linea irlandese Neilus Keogh, Alfredo Biagini ha messo a segno altri due colpi: Giulio Rubini e Stefano Canale.
Giulio Rubini, frascatano venticinquenne, gioca mediano d’apertura, estremo o ala. Dopo aver vestito le maglie delle varie rappresentative nazionali di categoria, ha esordito nella nazionale maggiore nel 6Nazioni 2009, a Edimburgo contro la Scozia, collezionando poi altri 3 caps. Giulio, alto 174 cm per 85 kg di peso, nel 2006 si è trasferito da Frascati a Parma dove è rimasto sino a quando, dichiarato “atleta di interesse nazionale” dalla Federazione, è stato ingaggiato dagli Aironi. Nella franchigia di Viadana Giulio ha giocato nella stagione 2010-11, per poi fare ritorno a Parma…
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