Fiat diventa Anglo-Olandese-Statunitense.

marchionne-elkann-ansa-258Da oggi Fiat, che da domani si chiamerà: Fiat Chrysler Automobiles NV, avrà sede legale ad Amsterdam, in Olanda, domicilio fiscale a Londra, nel Regno Unito, e, a meno di clamorose ed inaspettate modifiche, interessi negli Stati Uniti. Il titolo verrà quotato al NYSE di New York, e sede secondaria Milano. E’ successo tutto quello che di negativo doveva succedere, anzi, anche peggio. Secondo me, dopo l’acquisizione di Chrysler, la voglia, soprattutto da parte di Marchionne, di trasferirsi a Detroit era chiarissima. Vanno ricordate tutte le bordate che il gruppo ha inflitto al contratto di lavoro in Italia; tutte le discussioni su ogni piccolo o grande problema italiano; gli attacchi da parte del super AD a città come Firenze. I segnali c’erano tutti, anzi, leggendo i fatti con la storia e mettendoci un po’ di malizia, oggi sembrano tutti mattoncini di un edificio molto più grande. Con Fiat che va via, o quasi, l’ultima grande azienda Italiana va via con essa. Viviamo un momento molto difficile e anche bizzarro, certamente figlio dell’assenza di politiche economiche degne nel nostro paese. Un momento in cui imprenditori stranieri mettono le mani su gioielli italiani in ogni settore: moda, televisione, comunicazione; e quando un’azienda Italiana riesce a comprarne una straniera, si trasferisce all’estero. E’ vero che l’alta finanza è priva di coscienza, è priva di riconoscenza, ma un’azienda come FIAT, una famiglia come gli Agnelli (e lo dico da Juventino) non avrebbe mai dovuto iniziare un processo come quello in corso. L’Italia al gruppo FIAT ha dato molto, sono sicuro che la FIAT non ha ridato indietro, all’Italia e agli Italiani, altrettanto.

Il golf tra Renzi e Berlusconi.

Fidel-Castro-e-Che-Guevara-giocano-a-golfDi tutto questo bailamme di voci, notizie, e scandali, relativamente all’incontro tra Renzi e Berlusconi, a me è rimasta una sola cosa: la foto di Fidel Castro e Che Guevara che giocavano a golf. La foto è stata scattata con una Leica, la mitica Leica, da Alberto Korda. Quest’ultimo è stato un fotografo molto famoso per l’epoca, che ha contribuito a far divenire un’icona Ernesto Che Guevara. L’idea di fondo di Castro era quella di rispondere al Presidente Eisenhower, che con la scusa di una partita a golf, non incontrò il leader maximo. In seguito Castro usò il golf come segno distensivo verso JFK, dopo il problema dei missili a Cuba. C’è molto mistero dietro quelle foto, ma la mia personalissima idea però è che Fidel aveva bisogno di rendere il suo regime un po’ più borghese, di avvicinarlo un po’ ai già vicini Stati Uniti. Sotto questa foto è avvenuto l’incontro tra Renzi e Berlusconi, che, personalmente reputo doveva essere fatto. Che piaccia o no, e a me non piace, ma Silvio Berlusconi è il leader del maggior partito di opposizione, e come tale va incontrato e bisogna confrontarsi con lui. Mi auguro che, alle prossime tornate elettorali, si possa fare a meno di parlare con un leader condannato, oltre che pregiudicato.

1243 immobili e non sentirli…

palazzo civiltà italianaMi è arrivato l’IMU per la mia casa al mare, e mi ha preso letteralmente un colpo. Poche centinaia di euro, per carità, ma in momenti come questi, pesa tutto. Figuriamoci se il commercialista mi avesse spedito l’IMU di 1243 immobili. Tanto per cominciare non pensavo esistesse una persona che: direttamente o indirettamente, possedesse un tale patrimonio. E poi non pensavo potesse esistere un evasore totale, proprietario di 1243 immobili. Sembrerebbe, e per questo è stata denunciata, che la sig.ra Armellini Angiola, erede della famiglia Armellini noti “palazzinari” romani, non abbia mai denunciato oltre 2 miliardi di patrimonio immobiliare, e in aggiunta, sembrerebbe, non aver mai pagato neanche l’IMU. Avrà forse pensato che i suoi immobili erano assimilabili a quelli del Vaticano? Mi auguro che si faccia luce molto presto su questa vicenda, e comunque vada a finire, secondo me ha vinto lei. Se fosse vero, non so da quanti anni, questa signora, non paga le tasse e, per quello che posso conoscere io della materia, il fisco ha 5 anni di prescrizione. Tra la contrattazione con l’erario e prescrizione, questa signora, qualora risultasse colpevole, pagherebbe sempre poco rispetto all’evasione. Mi sono di poco sollievo tutte le imputazioni penali che la sig.ra Armellini rischia. E l’Italia va…

Braccialetti elettronici, un altro spreco annunciato.

Braccialetto elettronicoLeggevo tra i quotidiani, nei giorni scorsi, il flop dei braccialetti elettronici in Italia. Cosa sono i braccialetti elettronici? Sono dei dispositivi che applicati sulla caviglia di un detenuto, permette di rilevarle la posizione, oltre agli spostamenti degli stessi. Tale dispositivo dovrebbe venire applicato: a chi gode di un regime di semilibertà, a chi sconta la pena ai domiciliari, o a chi ottiene dei permessi di lavoro durante il giorno. Fino a qui nulla di male, anzi lo reputo uno strumento che aiuta lo Stato a risolvere il problema dell’affollamento delle prigioni, e, nel contempo, dovrebbe fornire una maggiore possibilità di reinserimento a chi nella vita ha sbagliato, e deve scontare una pena. Il problema è che il Ministero dell’Interno ha rinnovato, nel 2011, una convenzione con Telecom per 9,82 milioni di Euro a fronte della fornitura, e la gestione, di di 2000 braccialetti elettronici. Utilizzati oggi in Italia: meno di cento. Se dividiamo l’importo totale, per i braccialetti utilizzati, ne deriva che il costo che la collettività affronta per ogni braccialetto è di 98.200€. Neanche fosse di Bulgari. Troppo, decisamente troppo. Questa è la cronaca dell’ennesimo spreco Italiano. Il costo stimato, a regime, ossia utilizzando tutti e duemila i braccialetti disponibili, sarebbe di meno di 5.000€ cadauno. Decisamente un conto sostenibile per la collettività. Dal corretto utilizzo, ne deriverebbe un ovvio, e alquanto scontato, abbattimento della spesa carceraria, oltre ad un beneficio conseguente allo snellimento delle presenze nelle nostre case di detenzione. Questo è solo uno degli esempi di come, una buona idea si possa trasformare in un costo assurdo per la collettività. Viva l’Italia.

Il golf si tinge di bianco.

Golf e NeveDomenica 19 gennaio, sulle Alpi di Siusi, si terrà un torneo di golf su nove buche. Il torneo che è stato organizzato da dall’area vacanze Alpe di Siusi, si svolgerà ad oltre 2000 metri di altitudine e coniugherà la passione del golf a quella degli sci. Infatti da una buca all’altra i giocatori si sposteranno tramite: sci o snowboard. Un esperimento simpatico e originale, ma il golf, per me, rimane quello giocato sui prati verdi.

Juve Roma, un altro capitolo.

2014_01_05t211345z_928749216_gm1ea160egl01_rtrmadp_3_soccer_italy_57303_immagine_obigQuest’anno Juve Roma era attesa, se possibile, di più do ogni anno. La Roma arrivata dall’ottima partenza, con il record di vittorie consecutive, e forte del secondo posto, direi meritato. La Juve, dopo l’uscita dalla Champions League, motivata a non mollare nessun ulteriore obiettivo, e decisa ad incrementare la striscia di vittorie consecutive in campionato (nove prima di domenica). I presupposti c’erano tutti e, a mio modesto parere, la partita è stata all’altezza delle aspettative, almeno fino ai primi quindici minuti del secondo tempo. Le due squadre si sono affrontate alla pari, come da copione. Partita maschia, senza esclusione di colpi, ma la differenza, secondo me, l’hanno fatta due fattori: lo Juventus Stadium, e la fragilità mentale della Roma. Il primo, non da oggi, da una carica ai bianconeri difficilmente arginabile. In pochi hanno vinto in quello stadio, e con moltissima fatica. Sul secondo fattore c’è molto da lavorare. La forza psicologica arriva solo con la certezza e la consapevolezza delle proprie forze. Non è sempre colpa di qualcun altro se si perde. Si deve lavorare a testa bassa e provare, riuscire, a vincere. Anche nello sfottersi, i tifosi romanisti fanno sempre riferimento a “scuse” sul perché si perde, e non cercano mai di enfatizzare le enormi capacità che la propria squadra possiede. Un giorno l’arbitro, un altro il doping, un altro ancora gli aiutino. Questo secondo me è un limite mentale che si ripercuote, si trasferisce, sulla squadra, e quindi sui risultati. I tifosi non dovrebbero fornire alibi ai giocatori e alla società. Mai. Qui a Roma c’è sempre la moda di scaricare le responsabilità, e mai andare ad analizzare il problema alla radice. Ma questo è anche un male tutto italico. Ma tornando alla partita, al di la del risultato, bellissima serata di sport. Si sono battute due squadre forti e, forse, alla fine ha prevalso solo la migliore organizzazione globale. Nell’assenza totale delle Milanesi, è bello vedere: Roma e Napoli cercare di fronteggiare la Juventus. Ha il sapore antico di bellissime sfide.

Le prime volte sono sempre belle.

noi treLo so viviamo nell’era delle famiglie allargate. Ma io sono un po’ all’antica. Divorziato, ma all’antica. Quest’anno però c’è stata una splendida prima volta. Filippo, Daniela ed io, siamo andati fuori insieme. Si, è vero, era già successo che passassimo qualche giorno al mare insieme, ma mai che si partisse per una vacanza, anche se breve, tutti quanti insieme. In vacanza si sa, si spezzano tutte le routine, e poi il contesto è stato meraviglioso. Vedere Daniela e Filippo, in un luogo non familiare, viverlo, condividerlo, mi è piaciuto. Passare l’ultimo fine anno, e l’inizio di questo 2014 tutti e tre insieme mi ha dato una carica incredibile. Il borgo che ci ha ospitato, e coccolato, tra: vino, bagni turchi, saune, idromassaggi, amici e una splendida vista sui vigneti di Syrah, nel comune di Cortona, è stata la cornice ideale. La cornice ideale per la nostra prima volta, e si sa, le prima volte sono, quasi sempre, bellissime. Mi sono sorpreso spesso ad osservare Daniela e Filippo insieme, in questi ultimi giorni. Sono uno spettacolo della natura. Filippo cresce, e Daniela ha bisogno di conoscere le persone, di prenderci confidenza per dare il massimo. E il suo massimo e decisamente tanto. E’ una bellissima sensazione quella che ho provato. L’unico rammarico è stato quello di non poter chiamare la mia mamma, e raccontargli questa bella esperienza, questa bella emozione. So che sarebbe stata contentissima di vederci tutti e tre.