Non c’è niente da fare. Reputavo Bersani una persona capace, molto colta e per bene. L’ho molto apprezzato nel suo lavoro (incompiuto) come ministro. Ha iniziato una fase nuova, quella delle liberalizzioni, che poi nessuno ha avuto il coraggio di proseguire. Soprattutto chi fregia del titolo di liberale. Ma quelli erano altri tempi. Non aveva ancora le mani sporche dalla politica. O almeno non le aveva così sporche. Da segretario di partito non è riuscito a fare nulla di buono. E’ riuscito a perdere le ultime elezioni, e sembrava impossibile perderle. Ha ceduto almeno dieci punti a Berlusconi, che sembrava sconfitto prima d’iniziare la campagna elettorale. Non ha permesso a Renzi di prendere in mano il centro sinistra per dare una reale svolta alla politica e, forse, al nostro paese. Il risultato delle ultime elezioni, mi sembra molto chiaro. Gli Italiani hanno detto, in modo chiaro e netto: basta con il vecchio, basta con il passato. Facce nuove, modalità nuove. Grillo, il grande vincitore dall’ultima tornata, lo ha fatto dando delle spallate al sistema, e la gente lo ha premiato. E Bersani cosa fa? Candida Franco Marini. Il vecchio che nessuno vuole più, se non Bersani stesso, e Berlusconi. Marini, che non ha passato la tornata elettorale come senatore in Abruzzo, si ritrova ad essere riciclato per il quirinale. Quindi da un lato gli italiani bocciano un politico, e la politica lo ritira in ballo. Non si riesce, in questo paese, a fare scelte coraggiose. E intanto l’Italia muore. Muore di se stessa.
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Renzi si avvicina. Si ma a chi?
A sentirlo paralre, sembra più un adepto del movimento 5 stelle, a vederlo un pensatore di destra, nel muoversi non ricorda assolutamente uno di sinistra. Per vedere cenni di PD, bisogna andare leggere la sua tessera di partito. Questo non è propriamente una colpa, anzi. Oggi ho letto che, Matteo Renzi, ha dichiarato che: abolire il finanziamento pubblico dei partiti sarebbe un atto di serietà. Ritengo proprio che questo punto, abbia dato all’Italia l’abbrivio verso il declino. Infatti, la gestione dei soldi pubblici ha fatto si che i partiti, ricche fabbriche senza produzione di PIL, non avessero problemi di soldi. La gestione dei fondi è stata affidata, molto spesso, a persone poco inclini al rispetto del comune senso civico, e soprattutto senza la memoria dell’origine di quei soldi (tasse). Questo connubio di caratteristiche ha creato la miscela simile a quando, ad esempio, a gestire la ricchezza di una famiglia, ci si mette un rampollo che non ha la minima idea di come quei soldi siano capitati nelle sue mani. Non ha l’idea dei sacrifici che occorrono per generarli. Quasi sempre il risultato è lo sperpero. Così è capitato ai partiti. L’atto di serietà, citato da Renzi, ma anche prima da Grillo, starebbe nel dichiarare che questo sistema non ha funzionato. La conseguenza dovrebbe essere l’abolizione, e lo studio di un nuovo meccanismo sul come finanziare i partiti politici. In questo senso, Grillo docet. Quest’ultimo ha dimostrato che per far politica bastano pochi soldi, e i risultati possono essere sorprendenti. Altro punto in comune di Renzi, con il comico genovese è la rivoluzione generazionale. Io pagherò la pensione a mio padre. Ma i miei figli non saranno in grado, sempre per colpa di quei padri, di pagarla a me. E’ un altro sistema che ha fallito, e la saggezza dell’anziano dovrebbe fargli capire che, sarebbe ora, di farsi da parte. Renzi ha provato, in un partito vecchio e super-strutturato ha togliere il vecchiume. Ha scelto la strada più difficile, ma forse l’unica che aveva. Ha provato ad aprire le finestre per far entrare un pò d’aria nuova nelle stanze del potere del PD, ma non c’è riuscito, o forse non c’è riuscito fino in fondo. Nel PD, tutti pensavano che sarebbero state elezioni facili da vincere, e non hanno voluto cambiare niente. Ecco il risultato: Grillo che cattura una marea di scontenti e di giovani, e Berlusconi che resuscita dall’aldilà. Ora tutti vedono a Renzi come quello che dovrebbe togliere le castagne dal fuoco. Un fuoco che nel frattempo si è fatto altissimo, e il rischio di scottarsi, è quasi una certezza. Ancora non hanno capito che, del nostro futuro, non può parlare chi, certamente, non ci sarà più. Questa situazione di stallo, con tutto quello che ne consegue, non potrà essere decisa se non con altre elezioni. Solo allora Matteo Renzi potrà provare, entrando dalla porta principale, a guidare quel centro sinistra che, sempre meno gli somiglia, e che sempre di più dovrebbe farlo. Io nel frattempo attendo, e rimango a guardare.
La gente inizia a sparare.
Sono rimasto molto scosso da quello che è successo a Perugia qualche giorno fa. Qualcuno ha etichettato quel giovane suicida come: un insofferente, un malato, un pazzo. Io invece addebito questa tragedia ad uno stato di cose, che sta diventando, per molti, insostenibile. Mi dispiace che, oltre al suicida, ci sono andate di mezzo due impiegate della Regione Umbria. Siamo in una brutta situazione, e ci siamo da troppo tempo oramai. La gente è stanca, e soprattutto non vede la fine del tunnel. Tanti gli scandali, soprattutto nelle nostre istituzioni, e le Regioni, Lazio e Lombardia in testa, non ne sono esenti. Si dice che a scatenare la furia dell’omicida/suicida ci sia stato il mancato rinnovo di un fondo regionale. Quando c’è tensione nell’aria, il rischio che la situazione diventi rovente è molto alto. Per non parlare poi, purtroppo, del rischio di emulazione. Mi auguro che questo ennesimo segnale di pericolo che il popolo Italiano sta lanciando, venga recepito dalla nostra classe dirigente. Mi auguro altresì che i nostri politicanti: da Bersani a Grillo passando per il “ciecato” Berlusconi, smettano di litigare, ed inizino a fare il bene dell’Italia e degli Italiani. Sono sicuro che questi estremi gesti d’intolleranza, o di disperazione, saranno azzerati.
Io dico la mia…
Ho letto, sul blog di Grillo, il dibattito dei militanti: tra chi vorrebbe partecipare e chi vorrebbe rimanere fuori da governo che si sta formando. Reputo molto esagerati gli epitaffi che Grillo sta facendo verso Bersani. Non bisogna mai infierire quando si vince. Ora dovremmo vedere coloro che abbiamo eletto, fare un bagno di umiltà, immergersi nel ruolo che li compete ed essere responsabili. Abbiamo gli occhi del mondo addosso e, poter riuscire a dimostrare agli spocchiosi tedeschi, che siamo capaci anche noi di uscire dai problemi politici che la democrazia può creare. Per me il Movimento 5 stelle, dovrebbe far parte del nuovo governo. Non so in che forma, non so con quali uomini, ma con i suoi programmi. Non è vero che se si rivada a votare, sia così automatico che Grillo possa avere lo stesso successo. Gli Italiani hanno dimostrato di avere le idee chiare, oltre che essere coraggiosi nelle scelte. Vogliono il cambiamento, ma quello buono, quello che ci possa portare fuori da questa maledetta crisi. Forza Beppe, devi essere coraggioso almeno quanto lo sono stati i tutti quelli che ti hanno votato.
Sconcerto e paura.
La premessa che faccio è che, in questo momento, la nostra vita non è più indipendente dalla politica della nazione. In questo momento le decisioni che prendono questi signori, possono significare la sopravvivenza, sociale di ognuno di noi. La nostra dignità di uomini, rischia di essere messa in discussione da signori che hanno perso il senso della realtà. Volgio condividere tutto il mio sconcerto e la mia paura. Ho sentito le prime dichiarazioni dei leader politici. L’ipotesi che sembra prendere piede è quella di una coalizione PD-PDL. Ma come è possibile? Non è possibile tornare alle urne, non è possibile governare, abbiamo un paese bloccato. Intanto la borsa perde il 4,5%, e lo spread sale in picchiata. La colpa di tutto ciò è di una legge elettorale sbagliata, fatta da un governo di centro destra, che non rientrava nelle urgenze da rivedere del centro sinistra. Quindi, per me, entrambi e parimenti responsabili e colpevoli. Del resto, il PD, danneggiato in passato da questa legge, pensava di avvantaggiarsene questa volta. A me sembra talmente evidente che gli Italiani, da un lato hanno fatto pagare al centro sinistra, ma in particolare alla sinistra (SEL non vince neanche in Puglia), la totale assenza di programmi, di progettualità. Ed hanno fatto pagare a Monti e a chi lo appoggiava, la presa in giro del governo tecnico. Io ero uno di quelli che, riteneva Monti, un uomo serio, e super partes. Mi sbagliavo. Ha fatto dei danni dai quali difficilmente ci rialzeremo, con la scusa della crisi, dei sacrifici, dell’Europa, dello spread. Nel contempo, Berlusconi, (sarà un caso), ha vinto in tutte quelle regioni con forte ingerenza malavitosa. Ora questa situazione d’ingovernabilità effettiva, getterà l’Italia in un periodo ancora più nero di quello che abbiamo passato. L’elezioni, che da molti erano viste com un momento di speranza, di possibile rinascita, rischiano di diventare il calcio che ci getterà, definitivamente, nel burrone. Grillo intanto, mentre esulta per il (giusto e meritato) successo, dichiara che tra otto mesi si riandrà al voto. Otto mesi sono tanti, forse troppi, per questa Italia e la sua attuale situazione: economica, occupazionale, e, soprattutto, con una pressione fiscale che, come cittadini e come aziende, non possiamo più permetterci. Da qui la mia paura. La coalizione di centro sinistra ha vinto alla camera, ma non al senato. Movimento 5 Stelle è il primo partito d’Italia. Forse a quest’ultimo spetterebbe la responsabilità di governarci in questo momento. Il mandato popolare è chiaro. La politica, gli apparati di partito, non sono più rappresentativi dei cittadini. Forse la vera rivoluzione, quella iniziata da Grillo, e i suoi, dovrebbe essere recepita da tutti i partiti. Questi ultimi dovrebbero, per senso di responsabilità, lasciare spazio al nuovo e mettersi a disposizione, se davvero hanno a cuore il bene del paese. Napolitano, coraggioso nell’aprire la crisi del governo Berlusconi, e proporre Monti, dovrebbe essere altrettanto coraggioso e provare a lanciare il cambiamento in campo. Magari incaricare lo stesso Grillo. E’ incredibile che: Bersani abbia vinto, Berlusconi abbia vinto, Grillo abbia vinto, e non sono in grado di dare un governo a questo paese. Un paese che decisamente lo merita.
Uno Stato alla deriva.
Tutto potevo immaginare tranne il risultato uscito dalle urne fino a questo momento. Una maggioranza alla camera per il centro sinistra, mentre un’assenza di maggioranza al Senato. Ottima performance del Movimento 5 Stelle. Un Italiano su quattro, vogliono il cambiamento radicale predicato, oramai da anni, da Beppe Grillo. Pessima la performance PD-SEL, che non sfonda. La domanda sorge spontanea: se ci fosse stato Renzi? Forse si sarebbe stato un altro film. Ma con i se, e con i ma non si va da nessuna parte, o, dico io, si consegna il paese, di nuovo, a Berlusconi. Che non si capisce, dopo tutto quello che ha combinato, riesce a convincere. Non so chi, non so cosa, ma ha di nuovo vinto, impedendo a Bersani di salire a Palazzo Cighi. Sono seriamente preoccupato. Per mesi i problemi, quelli veri, non solo non verranno risolti, ma neanche affrontati. Penso alla disoccupazione, all’economia, alla tassazione che abbiamo, al rilancio delle piccole e medie imprese, ai padri di famiglia che non ce la fanno più ad andare avanti. Spero in un gesto di responsabilità. Me lo auguro.