In questi giorni dove mi giro trovo questa foto pubblicata. Mi sta togliendo il sonno, ce l’ho nella mente quando chiudo gli occhi. Sarà che il corpo di questo bimbo mi ricorda mia figlia quando dorme; sarà che non trovo più una spiegazione a tutta questa crudeltà; sarà che noi, popoli civilizzati, non riusciamo a trovare una soluzione a tutta questa cattiveria; sarà che forse un bel po’ di responsabilità nella morte di questo bimbo me sento sulle spalle anche io, mentre i responsabili, sono sicuro, vivono tranquilli e sereni. E non è un discorso di chi è d’accordo o no all’ospitalità. Non è un discorso di chi è a favore o no dell’immigrazione. E’ che non capisco più tutto questo immobilismo. Vedo tanta gente che lavora tanto, oltre ogni più umana sopportazione. Mi riferisco: al personale umanitario, alle forze armate, alla guardia costiera, ai volontari. Ma poi finita questa gestione, il nulla. Vedo uno stato immobile, un’Europa indifferente. Non si può far finta che il problema non esiste. E intanto leggiamo di scandali che hanno letteralmente divorato le risorse economiche destinate a queste persone. Penso che sia arrivato il momento di dire basta. Basta!! Bisogna che ognuno di noi s’impegni a costruire un mondo migliore. Basta al mondo dei furbi che strumentalizzano la sofferenza. Basta. Dobbiamo essere in grado di distinguere: chi scappa per disperazione, da chi si approfitta. Quel corpo non mi sembra un terrorista, non mi sembra un clandestino. Io ci vedo un bambino morto per niente. Io ci vedo un bambino vittima dell’ipocrisia di questo mondo. Io ci vedo un mondo che se permette questo è all’inizio della fine.
Basta.
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