#iorestoacasa diario di una pandemia giorno 20

unnamedOggi sono venti giorni che sono chiuso a casa. Insieme a me tutta la mia famiglia. Poche uscite per la spesa, qualche cosa improrogabile per il lavoro, il cane. Queste le uniche evasioni. Daniela, Andrea e Filippo sono stati più bravi di me in questo periodo. Oggi sono passati parecchi corrieri a casa. Stanno diventando una simpatica interruzione della monotonia quotidiana. Con il fatto che lasciano le cose di sotto sembrano i paperboy americani. Quei ragazzi che, spesso in bici, lanciano i quotidiani nelle case, con una mira da cecchino, centrano gli zerbini delle case. Oramai i nostri corrieri passano, suonano e ti lasciano le cose in giardino, o sotto il condominio. I corrieri sono una parte degli eroi che, questi giorni, stanno facendo un lavoro oscuro ma fondamentale. Senza di loro le merci, i nostri  ordini on-line non ci sarebbero stati. Se avessero tolto anche quello, la nostra tenuta psicologica sarebbe crollata molto più giù. Sapere che se ci occorre qualcosa, c’è qualcuno che te la consegna, ci ha fatto passare questi giorni con maggiore serenità. Ovviamente questa categoria di lavoratori, si aggiunge a tutte le altre che hanno contribuito a darci un minimo di conforto in questo momento così strano, così difficile. Per quanto riguarda i contagi invece, anche oggi i dati sono stati buoni, non buoni come ieri, ma soddisfacenti. Questo mi fa ben sperare. Dobbiamo tenere duro, ma la strada è quella giusta. La novità di oggi è che possiamo far uscire i bambini per una passeggiata intorno a casa. Sembra poca cosa, invece è una grande conquista per chi come Andrea, (5 anni quasi) è un mese, circa, che non vede i suoi coetanei. Qualche passo intorno a casa non può che fargli bene. Domani, se riesco, ce ne andiamo qui intorno a passeggiare. Portiamo il cane e raccogliamo qualche fiore. Lei adora raccogliere i fiori. E’ primavera e inizia ad esserci il bel tempo,  ogni bambino ha diritto ad una passeggiata per mettere il naso fuori da casa. Ogni pediatra avrebbe condannato un comportamento simile. Un genitore che tiene un figlio un mese dentro casa. Roba da togliere la patria podestà. Invece siamo costretti a combattere questa: “maledetta influenza”, come dice Andrea, con dei comportamenti che, normalmente, sarebbero sbagliati. Con dei comportamenti che comprometterebbero seriamente la salute psicologica dei nostri ragazzi. La nostra prudenza ci ha fatto acquistare un mese di vantaggio rispetto al mondo. Come noi, prima di noi, la Cina. In barba a chi guardava l’Italia come disordinata e esagerata, ora possiamo vedere il male da in cima alla montagna. La scalata è stata dura ma siamo in cima, o quasi, dobbiamo solo scendere. Dobbiamo avere prudenza, ma possiamo scendere. Gli Stati Uniti sono un mese indietro con il contagio, ma con dei dati decisamente più allarmanti. Così come Spagna, Germania e Francia. L’unica nota da sottolineare è che i tedeschi non muoiono da COVID-19. Hanno dei numeri, se possibili anche peggiori dei nostri, ma non muoiono. Secondo loro tutto il mondo dovrebbe bersi questa cretinata. Secondo loro: gli Spagnoli, gli Italiani, i Cinesi, gli Americani, possono morire di Corona-virus, loro no. Che strana gente i tedeschi.

Grazie ragazzi…

Buffon sconsolato

FInale Euro 2012 Italia Spagna

Di certo non sono mai stato un grande sponsor della partecipazione della nostra nazionale ai campionati Europei. Il calcio scommesse, la crisi, mi hanno fatto pensare che dare un segnale duro, chiaro, forte, potesse scuotere le coscienze. Nonostante ciò, ieri ho guardato la finale, ho sofferto, e mi sono arrabbiato di aver perso. Mentre tornavo, silenzioso, in macchina dopo la partita, mi è venuta in mente una vecchia citazione di Churchill: gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre. Ora, Churchill non mi è mai stato troppo simpatico, ma gli andava riconosciuto un bel cervello e una discreta sagacia. Questa citazione ci descrive incredibilmente bene. Ieri sera, ma in tutto il cammino che la nostra nazionale ha fatto in questa competizione, ci siamo dimenticati di: spread, disoccupazione, IMU, tasse e conti correnti. Abbiamo sognato insieme, accomunati dal sogno di vincere qualcosa. Anzi, a dirla tutta, che ieri Monti fosse a vedere la partita un po’ mi ha scocciato. Come se mi si volesse distrarre dalla distrazione. Non vorrei spendere tante parole, ne entrare nel vortice della retorica, ma nel giorno in cui la Lega Nord ha fatto il suo congresso, ribadendo la volontà di staccarsi dall’Italia, io mi sento ancora di più Italiano, e ringrazio questi ragazzi che si sono battuti per i nostri colori. Siamo partiti che non dovevamo passare neanche la prima fase, siamo arrivati in finale. Questo dimostra che, anche quando tutto è perduto e sembra impossibile, si può riuscire a cambiare le cose. Non abbiamo perso l’Europeo, siamo arrivati secondi! Onore ai vincitori, che hanno giocato benissimo, sicuramente meglio di noi, ma bravi i nostri ragazzi.

Germania fuori dall’Euro (2012)

Balotelli Mario secondo goal

Mario mostra il fisico dopo il secondo goal alla Germania

Sono sempre più convinto che la nostra nazionale di calcio rappresenta appieno come siamo nella vita. Noi Italiani siamo proprio così. Quando tutto sembra perduto, troviamo delle forze, delle risorse, che non sapevamo di avere. Ieri sera abbiamo visto una bellissima nazionale, un bellissimo calcio. Continuo a ritenere che gran parte del merito sia d’attribuire a Cesare Prandelli. Ha saputo creare un gruppo nuovo, dargli delle motivazioni, rendendolo vincente. Inutile fare un commento sulla partita di ieri: l’Italia è stata superiore, a tratti incontenibile, la Germania ha subito il nostro calcio, dal primo al novantesimo minuto. Lo dicevo da prima della partita di ieri: secondo me la Germania era sopravvalutata. Sicuramente una bella squadra, ma niente a che vedere con il Portogallo o la Spagna. Anche ieri sera abbiamo visto un centro campo Italiano sontuoso, con Pirlo, De Rossi e Montolivo, a dettare trame e geometrie, una difesa impenetrabile, magistralmente gestita dal Gigi nazionale, ed un attacco, che non è ancora il nostro punto forte. Balotelli si è bel comportato, ma il bilancio del suo europeo, a mio avviso, è ancora deficitario. Ha fatto due bei goals, ma si è fatto inutilmente ammonire per fare, ancora una volta, il bimbetto dispettoso. Un’ammonizione così, in una competizione come l’Europeo è da evitare assolutamente, in quanto rischia di far rimanere la squadra in 10. Un’altra nota negativa rimangono le tante occasioni sfumate. Continuiamo a produrre tanto, e a vanificare troppo. Ieri, a dir il vero, ci si sono messi anche i centrocampisti. Marchisio, che di solito è molto freddo davanti la porta, ha divorato due occasioni facilissime. Anche Di Natale, non è riuscito a mettere il marchio di qualità sulla sua prestazione. Nel complesso però siamo riusciti ad andare avanti. La rabbia di Buffon, alla fine della partita, va decodificata ed elaborata. Un giocatore come lui, messo sotto stress dai noti fatti delle scommesse (va detto che non è indagato), ha una reazione come quella, solo perché vuole portare a casa il risultato. Solo perché tiene a questo Europeo. Sono d’accordo con lui quando dice che non si può rischiare, come abbiamo fatto con l’Inghilterra, ed in parte ieri, di dominare la partita e prendere un goal sul finire. Ieri i tedeschi avrebbero potuto, del tutto immeritatamente, riaprire l’incontro. Sul due a due, noi saremmo crollati psicologicamente e tutto sarebbe stato difficile. Ma comunque godiamoci questa vittoria, godiamoci questo caldo week end che ci separa dalla finale, e speriamo di “matare” questi spagnoli. Grazie ragazzi, continuate a farci sognare.

Italia Inghilterra, avanti così…

Italia Inghilterra, rigore parato di Buffon

Rigore parato di Buffon.

Ieri sono riuscito a vedere, per la seconda volta, una partita dell’Italia agli Europei. Debbo dire che mi sono molto divertito, forse per la prima volta, in questa competizione. Registro ancora l’imbattibilità che citavo la scorsa volta: quando vedo la Nazionale, non perde mai!!! La preparazione è stata di quelle serie. L’ho vista insieme a: Filippo, mio padre Daniele, Sara e il mitico Gabriele, in quel di Tor San Lorenzo. Della partita mi porto dietro principalmente tre cose: gli errori del sopravalutato Balotelli (quanto mi hanno fatto incazzare!!!), il rigore di Pirlo, e la serietà di Prandelli. Sul primo punto non voglio spendere ancora parole. Un giocatore, se veramente di livello, non sbaglia tutto quello che ha sbagliato lui, soprattutto in una competizione importante come l’Europeo. Su Pirlo, genio e sregolatezza. Una partita impeccabile del nostro registra che, insieme a De Rossi, è stato, a mio avviso, il migliore in campo, e poi quella botta alle coronarie. Quel cucchiaio che dai tempi del Totti nazionale non si vedeva più. Quando classe, follia e coraggio si fondono insieme, partoriscono quel rigore che ha dato la marcia in più ai nostri ragazzi. Era fondamentale segnarlo, e farlo in quel modo ha dato coraggio a noi, ed ha spezzato le gambe a loro. L’ultima cosa è la serietà di Prandelli. Non finirò mai di spendere parole sullo stile di quest’uomo. Era serio e professionale da giocatore, me lo ricordo grande lavoratore nel centro campo della Juve, lo è d’allenatore. La sua nazionale traccia delle geometrie belle ed efficaci, sintomo di un lavoro continuo e ben fatto. Bravo Cesare. Mi auguro giovedì di riuscire a:” buttare fuori la Germania dall’Euro”.

La mia prima partita dell’Europeo…

Bonucci zittisce Balotelli

Bonucci salva Balotelli da una figuraccia.

Ieri sono riuscito a vedere la prima partita dell’Europeo di calcio 2012. Le scorse partite, un po’ per impegni, un po’ perché non mi andava, non sono riuscito a vederle. Senza sottolineare il fatto che, dalla stagione 2011 – 2012 di calcio, ogni partita che ho visto: sia della Juventus, che della Nazionale abbiamo sempre vinto, una bella vittoria ci voleva proprio. Visto tutti i sacrifici che stiamo facendo ce la meritiamo proprio. Per motivi logistici ho visto la partita in una pizzeria in zona Balduina, con Daniela, e la serata è stata molto piacevole, ma la riflessione che ho fatto è la seguente: ma è mai possibile che dobbiamo sopportare Mario Balotelli??? Un giocatore a mio avviso modesto, o comunque non così forte da essere considerato quel fenomeno che tutti osannano, ha avuto a che dire di nuovo. Destinatario delle male parole, per altro pronunciate in inglese, era Cesare Prandelli che, dopo due partite incolore, ha deciso di lasciarlo in panchina. Ora il nostro tecnico, che, al di la delle sue doti tecniche, è certamente una persona seria e preparata. Sarò sicuramente una voce contro, ma non ci riesco proprio a vederci proprio nulla di male. Ritengo anzi la decisione giusta, anche perché a sostituirlo c’era Totò Di Natale che  non solo è il capocannoniere del campionato italiano, ma è anche un esempio di professionalità e disciplina. Da Italiano incazzato già di mio, visto il momento di merda che stiamo vivendo, quel viziato che si lamenta, prende milioni di euro ogni anno, sfascia case come se fossero costruite con i Lego, va a escort, non ha mai fatto un cavolo in vita sua, ed ha il coraggio di dire parolacce in anglosassone ad una persona seria e che, ha dato le dimissioni da CT della Roma per stare vicino alla moglie morente malata di cancro. Questo bambino viziato, dovrebbe imparare dai veri campioni. Campioni nella vita e nello sport. Da persone, come: Del Piero, Torres, dallo stesso Prandelli che, specialmente in Nazionale, hanno accettato la panchina senza lamentarsi, anzi sostenendo i compagni che andavano in campo. Se potessi scrivere direttamente a Balotelli, gli chiederei se i cori, presunti, razzisti, che ovviamente condanno e aborro, erano riferiti al colore della sua pelle o piuttosto alla sua atavica antipatia. Su quest’ultima specialità, quella di rendersi antipatico a tutto e a tutti, è veramente un campione, sicuramente il numero uno. Se io faccio male il mio lavoro, il management della mia azienda mi sostituisce, non vedo perché se lui gioca da schifo, due partite dell’Europeo, non lo deve essere. Caro Mario, forse nella tua vita sei stato abituato a battere i piedi, a piagnucolare ed ottenere quello che volevi. Forse, fino a oggi, per quale strano motivo, sei stato il destinatario di doti calcistiche apprezzabili ma che ti hanno portato a essere l’eterno incompiuto a causa del tuo modo di essere, a dir poco, opinabile, pensa a chi, privo di tutto quello che te invece hai, non può fare i capricci che te fai. Pensa a fare bene il tuo lavoro, e soprattutto a rispettare ed onorare quella maglia che indossi. Aver fatto un goal, per altro non fondamentale, non cancella le tue opache prestazioni precendenti. La gioventù passa, e te, se non cambi testa in fretta, sarai destinato a finire nel dimenticatoio, e non per il colore della tua pelle. Pensaci caro Mario, pensaci.

Pronti, partenza, via…partono gli Europei…

Vignetta pubblicata su Bastardidentro

Linus e Snoopy

Sono iniziati gli europei di calcio. In questo scorcio d’inizio estate sportivo, che ci consegnerà anche le olimpiadi di Londra, sembra quasi che il calcio non sia più lo sport nazionale del nostro paese. Forse tutti gli scandali legati al calcio scommesse, che ha portato in carcere qualche autorevole giocatore, e gettato un’ombra su dirigenti e allenatori; forse vedere che questi miliardari ventenni, coccolati e viziati, sono capaci solo di fare i capricci, andare ad escort e non hanno nessuna voglia di fare quei sacrifici che tutti noi stiamo facendo. In altri tempi, alla proposta del nostro primo ministro, di sospendere il calcio per tre anni, ci sarebbe stata una sommossa di popolo, una rivoluzione. Nulla di tutto questo invece, anzi si è aperto un dibattito che non dava come impopolare il pensiero di Monti. Tutt’altro, tanto che il commissario tecnico della nazionale, Cesare Prandelli, è stato costretto a fare una provocazione, che ha avuto più l’aria della brutta figura. Ha dichiarato che se qualcuno lo desiderava, lo avesse ritenuto opportuno, la nazionale sarebbe stata pronta a ritornare a casa, senza disputare il campionato europeo. Anche in quel caso, nessuna levata di scudi. Se fossi stato il Cesare nazionale, forse qualche pensiero lo avrei fatto. Ritengo il nostro CT una persona intelligente, e sicuramente lo avrà fatto, e proprio questo pensiero lo ha portato a far visitare ai nostri ragazzi il campo di concentramento di Auschwitz. Un gesto che sicuramente avrà fatto riflettere i nostri ragazzi sul quanto sono fortunati. Un altro dato interessante è che le partite del primo giorno di Europeo non hanno avuto lo share previsto, sia in Italia che all’estero. Tutto ciò concorre a dare, a mio avviso, un sapore diverso a questa competizione, che ci ha visti quasi sempre protagonisti. Pensando a mio cognato che oggi prenderà l’aereo per andare a vedere Italia – Spagna, in Polonia, mi è venuta in mente la vignetta di Charlie Brown che ho postato. C’è stata la possibilità di andare con lui, un nostro amico ha dovuto rinunciare all’ultimo momento per dei seri motivi, e la risposta che ho dato è, più o meno, quella di Snoopy. In questo momento dove abbiamo bisogno di segnali forti e puliti, di gesti coerenti con il momento storico, la nazionale passa in secondo ordine.

Le speranze azzurre.

Ballotelli e Cassano.

Certo è che se i nostri ragazzi dovessero andare avanti, da buoni Italiani, ci ritroveremo uniti nel supportare gli azzurri. Ma sino a quel momento, ammesso e non concesso che ci sia, tutti noi, sembra che, abbiamo altro a cui pensare. Una piccola curiosità statistica, le ultime due vincitrici degli europei sono state: Grecia e Spagna. Entrambe hanno le loro economie in dissesto, la Grecia rischia, anzi sembra certo, l’uscita dalla zona Euro; la Spagna, chiederà, forse entro oggi, aiuto alla banca centrale Europea, o al fondo salva stati, per ridare liquidità alle banche, entrate in crisi dopo la bolla edilizia. Visti questi precedenti, forse, converrebbe che questo europeo lo facciamo vincere a qualcun’altra. Ma mentre ci pensiamo, “FORZA AZZURRI”!!!