Roma fa schifo.

roma-colosseo-696x473Roma fa schifo perchè è la città più bella del mondo, è il posto dove tutti vogliono venire, almeno una volta nella vita. Abbiamo monumenti, clima ottimo, cibo come in nessun altro posto al mondo. Eppure Roma fa schifo. Fa schifo perchè fa schifo l’Italia. E girando ieri sera per Roma ho potuto constatare che questa eterna contraddizione: bellezza contro schifo, ora non sia più camuffabile. Non possiamo più continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto. Ho un figlio di 17 anni e pensare che possa capitargli qualcosa di brutto mi paralizza. Ieri passeggiando e osservando i suoi coetanei “spensierati” parlare, scherzare, ridere tra di loro, non ho potuto fare a meno di pensare all’omicidio del giovane Luca Sacchi, ma anche a Manuel Bertuzzo, rimasto paralizzato per colpa di una pallottola che non doveva essere la sua. Due giovani che hanno avuto la vita o il futuro segnato perchè noi adulti non siamo stati in grado di difenderli. Come dovrebbe fare un padre di famiglia. Ieri Roma era sporca, si percepisce che non è più sicura come un tempo. Si ha l’impressione che la città sia, in un certo senso, abbandonata a se stesa. Roma fa schifo perchè è bellissima. Roma fa schifo perchè noi facciamo schifo. Chiunque di noi non s’impegna ogni giorno per rendere la nostra città, il nostro mondo migliore fa schifo! Chiunque getta una sigaretta a terra o butta un pezzo di plastica nel mare. Fa schifo chi si lamenta e poi parcheggia davanti ad una rampa per l’accesso dei disabili. Facciamo tutti schifo perchè se l’Italia versa in queste condizioni è forse perché non ce la meritiamo. Ieri passeggiando per Roma mi sono sentito usato, gestito, manipolato. Usato dalla politica, gestito da chi comunica, manipolato per far si che potessi pensare che la colpa sia della Raggi o di Marino o di Alemanno oppure di Veltroni e Rutelli o di tutti i Sindaci che hanno governato Roma, la capitale del mondo, negli ultimi anni. Loro sono i nostri rappresentanti. Coloro che noi abbiamo mandato a rappresentarci. La colpa di tutto questo degrado, del fatto che abbia paura che a mio figlio gli possano sparare in testa è nostra. Solo nostra. Roma non fa schifo…siamo noi che non la meritiamo, siamo noi che l’abbiamo ridotta così.

L’esasperazione di una lotta.

581172_289980657793955_1262905044_nAdoro gli animali. Ne ho avuti in vita mia: cani, canarini, tartarughe, pesci, ma non ho mai potuto sopportare i roditori. Criceti, scoiattoli, cavie. Non li ho mai avuti, ma questo non mi ha fatto mai mancargli di rispetto. Certo quella volta che mi è entrato il topo in casa non ha fatto proprio una bella fine, ma li si trattava di sopravvivenza. Non si può convivere con un topo in casa. In questi giorni ho letto e riletto tutto quanto scritto sulla vicenda di Caterina Simonsen. Un ragazza di venticinque anni, che ha ringraziato la sperimentazione, anche quella sugli animali, riconoscendo che, senza quei sacrifici sugli animali, lei oggi non sarebbe qui. Mi sembra una lucida constatazione di una ovvietà. Lucida nonostante sia costretta, a venticinque anni, a parlare di morte. Un argomento che a quell’età non dovrebbe essere nei pensieri di nessuno. Pensieri che invece a lei la pongono in ogni momento di fronte all’ineluttabile realtà che, senza un miracolo, la sua vita verrà spezzata. La condizione di Caterina, delle ragazze e dei ragazzi che sono nella sua situazione, ti porta a crescere velocemente. Quasi come a voler riempire quel contenitore, che è la vita, ma con un tempo decisamente minore rispetto a quanto, naturalmente, occorrerebbe. Io ho provato la tristezza, la sofferenza di perdere una cugina a venti anni, per un incidente stradale. Non ti dai pace, non te ne fai una ragione, neanche con il tempo. Ti abitui solo a convivere con il dolore. Un dolore che non ti lascia mai. Immagino cosa voglia dire per Caterina, ma anche per i suoi cari, dover convivere tutti i giorni con una malattia spietata, che azzera la giovinezza, ma non la dignità. Dignità che spesso invece non ha chi, anche con fini inizialmente validi, diventa un estremista. La vita umana non ha un contraltare; la vita umana non può essere barattabile con niente e con nessuno.; la vita umana è un patrimonio che va preservato, va tutelato, va mantenuto. Mi fa schifo chi ha augurato la morte di Caterina, in virtù di una lotta contro la sperimentazione sugli animali. Mi fa schifo perché non puoi amare un gatto, o un topo, ma non una ragazza di venticinque anni. Ma come si fa ad augurare la morte ad una ragazza,  innalzando il baluardo della lotta alla vivisezione. Per chi è così sensibile di avere a cuore la vita di una cavia di laboratorio, come mai può augurare di morire a chi, già da anni, è sofferente. Io non capisco. Come fanno questi imbecilli a non capire che, se è giusta la loro causa, non può essere, per la proprietà transitiva, sbagliata la causa di Caterina. C’è sempre una mediazione, non può essere altrimenti. Io mi sento, in questo momento, molto più vicino alla vita di Caterina, che a quegli estremisti che, seppur per una buona apparente causa, sono riusciti ad inveire contro chi soffre. Caterina, hai tutta la mia solidarietà. La solidarietà di una persona comune, che si è emozionato a leggere quello che qualche imbecille è riuscito ad augurarti. Che si è emozionato a leggere quello che te hai scritto. Da parte mia, e con tutto il cuore, sperimentazione o no, ti auguro di poter avere una vita serena, per quanto possibile; di poter assaporare tutto l’amore dei tuoi cari, e non solo; ma soprattutto di ti auguro di avere la forza di sconfiggere questo tuo brutto male e rimpossessarti dei tuoi venticinque anni. Hai tante cose da fare, hai tante battaglie da combattere. Te lo auguro veramente di cuore, con tutto il cuore.

Come trasformare 37 metri quadri, in un loft.

Sono sempre attratto dalle idee geniali, ma sono attratto soprattutto dalla capacità dell’uomo di adattarsi e migliorare la situazione in cui si trova. E’ l’esempio di questo ragazzo che con un bel pò d’inventiva, qualche soldino, e tanta capacità, ha trasformato un appartamento di 37 mq in una casa polifunzionale. Tutto ruota intorno ad uno spazio e ad un’attento studio dei mobili e delle loro funzioni. Geniale il tavolo, il garage per la bici, e come ha ricavato la seconda stanza, con due posti letto. Queste cose succedono solo a New York. Date un’occhiata al video.

Lo debbo proprio far leggere ad un mio amico.

Energie Rinnovate

Wageningen+2010_02_gele_roest_DSC_9652225x300++1Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: non sto parlando di “quell’erba” (era facile equivocare, trattandosi dell’Olanda) ma di quella normale, che cresce nei nostri prati e nei campi.

Che, a quanto pare, sembra essere una nuova fonte di energia pulita.

Lo ha provato uno studio condotto dall’Università di Wageningen, secondo cui la corrente elettrica viene generata dalla naturale interazione tra le radici delle piante e i batteri del suolo. Una tecnica già operativa, che presto potrebbe essere applicata anche su larga scala e che sarebbe economicamente competitiva con i pannelli solari.

A quanto pare, le celle a combustibile microbico-vegetale generano elettricità mentre la pianta continua a crescere. Secondo i calcoli degli scienziati ‘orange’, al momento generano circa 0,4 Watt per metro quadrato di superficie di erba.

Secondo i ricercatori, guidati da Marjolein Helder, presto la bio-energia elettrica derivata da questi impianti potrebbe produrre fino a 3,2…

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Le api e le M&M’s.

Api golose.

Lo so, per questo post qualche mio amico mi prenderà in giro. Ultimamente sto cercando di portare avanti questa cosa del miele. Mi è sempre piaciuto poter produrre qualcosa di mio, all’inizio dell’anno ho iniziato con l’orto a casa, e ora vorrei iniziare con la produzione del miele. Dopo aver trovato le arnie, il socio (mio cognato), il posto dove metterle e chi c’insegna, sto iniziando a leggere un pò di cose. E’ un mondo affascinante e le api sono degli insetti incredibile. Leggendo qua e la, ogni giorno trovo qualcosa d’interessante che mi da sempre più la spinta a proseguire, ma alcune volte si trovano anche notizie curiose come questa. In Alsazia, e precisamente a Ribeauvillé, zona molto famosa per la produzione di vini bianchi, sta succedendo qualcosa di veramente strano, alcuni alveari stanno producendo miele blu e verde. Dopo lo sbigottimento iniziale, i proprietari delle api, hanno cercato di capire il motivo dell’insolito colore. Molto semplice, le api invece che andare di fiore in fiore a raccogliere il polline, attratte dall’odore, si recavano presso un impianto per la trasformazione degli scarti organici in biogas, distante circa 4 km dagli alveari. All’interno dell’impianto, all’aperto, si trovavano degli scarti delle famose M&M’s, le caramelle colorate. Proprio il colorante, oltre che l’alimento in se, ha generato l’insolito e inquietante colorazione del miele. La soluzione è stata quella di coprire gli scarti all’interno dell’impianto. E’ un fatto che lascia ampi spazi alla meditazione e di come l’uomo riesce a rovinare un processo perfetto, che dura da millenni.

Un palazzo di vetro…

Energie Rinnovate

Immaginate che esista un palazzo costruito utilizzando il vetro delle bottiglie di birra. Beh, esiste davvero, si trova a Las Vegas e si chiama Morrow Royal Pavilion. Un edificio di 2mila 700 metri quadrati, ottenuti grazie alla raccolta di circa 500.000 bottiglie di birra, recuperate dagli scarti dei vicini hotel, che hanno permesso di deviare oltre 130mila kg di vetro riciclato altrimenti destinati alla discarica.

Il ‘geniale’ autore è tale architetto Scott McCombs, fondatore dello studio Realm of Design, che pare abbia avuto l’idea proprio osservando l’enorme quantità di bottiglie di vetro che ogni giorno erano gettate in discarica.

Così, McCombs si è inventato un nuovo materiale, ilGreenstone”, una miscela cementizia ottenuta mischiando prevalentemente i frammenti di vetro riciclato con le “fly ash” (ceneri volanti) e qualche altro semplice ingrediente. Il composto così ottenuto può quindi essere messo in semplici stampi o lasciato solidificare…

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Sonda Lapka.

IphoneE un pò di tempo che con Daniela si dibatte su un argomento. Il cibo. Se al supermercato compro una scatola di tonno, lei mi riprende perché, a detta di un libro che ha letto, (e non ho motivo di non crederle) molti dei cibi che mangiamo non sono quello che pensiamo. Ad esempio, proprio il tonno di cui sopra, viene mischiato con altri pesci, ovviamente più economici, e poi riconfezionato ad arte per trasmettere l’idea che dentro la scatoletta ci sia del tonno, e non un frappé misto di pesce. Alcune marche fanno questa cosa, altre sono invece molto attente. Stesso discorso vale anche, con le opportune varianti, per le colture intensive di carne, oltre che di pesce, e si estende anche alle uova e alla verdura. Ma ora, sembra che sia in arrivo una sonda d’acciaio che infilata nel cibo, controlla la quantità di nitrati che possiede e, tramite un Iphone collegato, elabora il dato, consegnandoci la verità sul cibo che stiamo mangiando. Questa sona, attualmente in sperimentazione negli stati uniti, si chiama: Sonda Lapka. Decisamente interessante. Ed è ancora più interessante che, questa sonda, possa essere collegata non ad un complicatissimo apparato di elaborazione dati, ma ad un Iphone. Ritengo che se funzionasse, ci sarà da diventar matti. Mi piace la possibiltà di controllare cosa mangio, ma l’aggeggio deve essere perfetto. Immaginate se, dopo aver comprato la carne, ed averla analizzata, viene fuori un dato che non è reale, e quello stesso dato ci porta a litigare con il macellaio (il mio è anche grosso), o piuttosto con il pescivendolo. Oppure pensate ad una serata al mare, in un ristorante, e dopo aver ordinato un pesce alla griglia appena pescato, scopriamo che arriva da una coltivazione intensiva al largo del Kenia. Interessante, ma molto pericolosa. Comunque sia, per Daniela sarà un altro motivo, per prendersi un Iphone.

Ritengo che questo sia il futuro, dopo la scomparsa dell’idrogeno, a mio avviso, la propulsione elettrica sia l’alternativa più valida.

Energie Rinnovate

Fino a 5mila euro di bonus per l’acquisto di un’auto elettrica. È quanto previsto dal testo unificato sull’auto elettrica adottato dalle commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera, la cui discussione in aula è prevista per giugno.

Quindici articoli, che contemplano anche un piano infrastrutturale per la ricarica delle auto oltre a tariffe gas ed elettriche ‘promozionali’ nella fase di lancio del mercato.

Come ha già fatto il resto d’Europa, anche l’Italia si appresta dunque a varare una normativa che dia impulso alla mobilità elettrica, che rappresenta uno dei settori chiave nella costruzione di un futuro sempre più sostenibile. E che, fino a oggi, ha registrato un impegno molto maggiore da parte di alcune aziende e delle istituzioni locali che non quello dei palazzi del potere.

Meglio tardi che mai, dunque. Secondo quanto previsto dalla normativa, che compre un’auto elettrica (anche in leasing) a fronte di una…

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