Il cinguettio razzista…

Twitter fa la sua prima (giusta) vittima. L’atleta greca Voula Papachristou, specialista nel salto triplo è stata cacciata dalle prossime olimpiadi, dal comitato olimpico, per un tweet razzista, che recitava: “Con tanti africani in Grecia, le zanzare che arrivano dal Nilo occidentale, almeno riceveranno il cibo da casa”. Il riferimento, incomprensibile fuori dai confini greci, è relativo a un’epidemia, denominata “virus del Nilo”, dovuta agli insetti, che, in Grecia, hanno già provocato un morto e almeno altri 5 casi sospetti nella popolazione. Immediate le scuse dell’atleta greca, campionessa europea U23, sul suo profilo facebook che però non hanno intenerito il comitato organizzatore, che ha confermato la condanna, e ribadito, se mai ce ne fosse stato bisogno, che ogni forma di razzismo è fuori dai valori Olimpici, e non solo. I valori che una manifestazione come l’Olimpiade deve portare avanti, non possono essere inquinati da tale stupidità. I social network, che il CIO sta spingendo a far utilizzare agli atleti, per una diretta ed immediata divulgazione dell’emozioni di questi ragazzi che L'alteta greca cacciata dalle Olimpiadi di Londraprenderanno parte a questa importante manifestazione, non possono, e non devono, però essere usati a sproposito. Il record che la Voula si porterà a casa sarà quello di essere stata la prima atleta cacciata dalle olimpiadi per un Tweet. La delegazione greca passa dai 105 partecipanti, a 104. E riflettevo che, in un momento così delicato per la Grecia, e non solo, esiste chi ha ancora il tempo per essere razzista. Bellissimo esempio di stupidità.

5 pensieri su “Il cinguettio razzista…

  1. Caro Ale, mi dispiace ma stavolta mi trovi in assoluto disaccordo; questa esclusione, e le iperboliche motivazioni che l’avrebbero apparentemente motivata, non stanno ne’ in cielo ne’ in terra.

    “Razzismo” e’ esercitare delle azioni, o esprimere dei giudizi discriminatori con l’intento deliberato di denigrare, penalizzare o escludere una determinata categoria di individui dallo status quo.
    Il Tweet di Voula e’ una semplice battuta, postata per giunta sul suo account personale: la frase in oggetto non ha la benche’ minima connotazione razzista, ne’ lascia intendere, neanche lontanamente, alcuna denigrazione antisemita.
    Il post di Voula non ha determinato (e non avrebbe mai potuto determinare) alcuna penalizzazione a danno delle presunte “vittime” (gli Africani) oggetto del tweet.
    Voula ha fatto riferimento agli immigrati Africani in Grecia, indicandoli – appunto – come Africani, cosi’ come tu ed io siamo Europei.
    Ha fatto riferimento alle zanzare ad Ovest del Nilo, in quanto, e fino a prova contraria, la Grecia si trova ad Ovest del Nilo e al momento ospita migliaia e migliaia di migranti provenienti da quelle regioni.

    Il vero punto della questione e’ l’ormai non piu’ tollerabile dittatura del “politically correct”, ipocrita simulacro, brandito a due mani da quella “cultura” radical chic che infesta letteralmente i posti di comando di tutte le organizzazioni a sfondo cuturale, comitato olimpico incluso.
    Questa e’ una farsa che travalicato i confini della ragionevolezza, e’ una forma di vera e propria dittatura, di censura ed in ultima analisi, uno strumento di discriminazione esso stesso.
    Voula non’e stata penalizzata per il suo tweet, e’ stata penalizzata in quanto apertamente simpatizzante della destra, peccato mortale imperdonabile in certi ambienti.
    Ed e’ proprio lo stesso movimento culturale di sinistra, autoproclamatosi ed autotributatosi quale unico paladino della tolleranza, strenuo difensore della liberta’ di parola ed espressione, acerrimo nemico di qualunque censura, ad accanirsi contro una ventitreenne, abusando in maniera vergognosa del proprio potere censorio, e calpestando impunemente i sogni, le aspirazioni, le ambizioni e tutti i sacrifici che hanno permesso ad una ragazza di accedere ai Giochi Olimpici, il piu’ grande traguardo che qualunque atleta possa sognare di raggiungere nella propria carriera sportiva.

    MI chiedo (e ti chiedo) se la stessa battuta riferita a bianchi-caucasici europei, avrebbe provocato il bando di un atleta nero!

    Sai meglio di me che nessuno si sarebbe mai sognato di escludere un nero dai giochi e questo, se mi permetti, e’ il vero razzismo, Due pesi e due misure, questa e’ la vera discriminazione.

    Qualcuno, ne sono certo, obiettera’ che un atleta, che rappresenta un Paese in un contesto internazionale ad alta visibilita’ dovrebbe mantenere un codice etico, diciamo “deontologico” ispirato alla diplomazia ed alla sobrieta’… perfettamente d’accordo, se non fosse che al giorno d’oggi siamo arrivati al punto che, postare un tweet come quello di Voula sul proprio account personale, prima ancora che le Olimpiadi abbiano avuto inizio e’ considerato “razzista” al punto di determinare la preventiva esclusione dai Giochi ed esigere scuse pubbliche… Tommy Smith e John Carlos che alle Olimpiadi del 1968, salgono sul podio, e durante le premiazioni, durante gli inni nazionali, alzano il pugno guantato di nero e fanno il saluto delle Black Panthers (gruppo “politico” che, ti ricordo, girava per le strade tenendo armi impunenemente e deliberatamente in bella vista) in diretta tv ed in mondovisione e’ “diritti civili”.

    Alla faccia dei principi di uguaglianza e dei valori di non discriminazione!

  2. Ale, il termine razzismo, a volte, è certamente abusato, ma non ha colori. Personalmente condanno atteggiamenti sbagliati anche di quelle persone che hanno il colore di pelle diverso dal mio. Alcuni fanatismi di popolazioni medio orientali, non li tollero. Non mi piacciono alcune facili soluzioni che popolazioni Africane adottano in seno alla propria economia. Inizio ad odiare l’atteggiamento di molti Italiani, la prosopopea di stati così detti forti. Ma ci vuole rispetto. Ed una ragazza di meno di 23 anni, che rappresenta la propria nazione in seno ad una competizione che ha come fine ultimo quella della pace tra i popoli, dovrebbe usare la testa, non solo le gambe. Ha un dono, ha una popolarità, e quindi una responsabilità. Detto ciò, sai perfettamente che quando le Black Panters alzavano il pugno era per conquistare quei diritti che, bianchi come me e te avevano.Diritti di base come: sedersi in bar e poter prendere un caffè, votare, accedere a lavori non solo umili, poter studiare. Allo stesso modo Hitler non ha voluto stringere la mano a Jesse Owens, ma ricordiamoci che come dicevano i vecchi: “le mamme dei cretini sono sempre in cinta”. Di esempi se ne potrebbero fare milioni. Il tweet della greca lo reputo: inutile, fuori luogo e assolutamente stupido. Non ti debbo ricordare certo che l’Africa è stata teatro, e per certi versi lo è ancora, di atroci crimini razziali. Mandela, che ha liberato il Sud Africa dall’Apartheid non è certo un’invenzione dei mass media, ed non è successo poi così tanto tempo fa. L’intelligenza di alcuni sportivi, e di tutta la nazionale di rugby, ha aiutato nel delicato passaggio e nella civilizzazione di quel bellissimo stato. Per onestà intellettuale poi ti dico che condivido il fatto che il politicamente corretto vada di moda, ma questo non deve autorizzarci ad accettare cose sbagliate solo perchè qualcuno, prima di noi ha a sua volta sbagliato. Se ci sono razzisti di colore, da parte mia, troverai la stessa mano ferma e determinazione nel condannare il fatto. Se mi chiedi in questo momento cosa mi terrorizza di più??? L’emulazione. Aurora docet.

  3. D’accordo con tutto quello che dici… non affatto d’accordo (ma neanche un po’) con la sanzione draconiana imposta all’atleta.
    Ripeto, il post non ha proprio un bel niente di razzista, e non ha nulla a che vedere con gli “atroci crimini di cui l’Africa e’ stata teatro” cui fai riferimento tu.
    Si tratta di una semplice battuta, se vogliamo poco divertente e non particolarmente felice, ma niente di piu’.
    Personalmente trovo molto piu’ di cattivo gusto l’acconciatura di Montano (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/Speciali/2012/olimpiadi/notizie/pop_montano.shtml) atleta Italiano, peraltro in divisa (fa parte delle Fiamme Azzurre) che espone sulla propria testa il titolo dell’inno nazionale Inglese… verra’ bandito anche lui per aver direttamente promosso un’apologia allo sfruttamento schiavista imposto alle Colonie britanniche come India, Zimbabwe, Sudan, Uganda, Iraq, ecc.?
    Escludere Voula dai Giochi e’ un abuso vergognoso, discriminazione politica bella e buona, un atto inqualificabile consentito unicamente dal delirio di onnipotenza di certe lobby politico culturali.

    • Ale, la sanzione è solo un esempio, ricordi?? ” Colpiscine uno per educarne 100″…:-D Scherzi a parte, sulla sanzione ne possiamo discutere, forse è eccessiva, ma certo che la greca se la poteva proprio risparmiare. Detto ciò, passando al secondo tema, ritengo Montano un decelerato, quindi il suo cranio è come una parete dove poter fare un murales. E tu sai che gli artisti di strada sulle pareti disegnano un sacco di stronzate. Certo è che pure l’Aldo nazionale, il nostro Lady Oscar, se la poteva risparmiare. Probabilmente è una mossa per prendere, prossimamente, la residenza in Inghilterra che, come saprai, ha un regime fiscale agevolato rispetto al nostro. E comunque spero che il medagliere azzurro, quest’anno, si riempia. E dopo questa cazzata, se Montano non ci porta un’oro è meglio che vada a dormire a casa della regina. 😀

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