Interessantissimo articolo del sole 24 ore nella rubrica Food24.

pinzimonio_ducasse-552x414Ho letto con attenzione, e anche un pizzico di curiosità questo interessante articolo. E’ bella la carrellata che fa dei ristoranti stellati, e non, indicando le specialità e le particolarità anche del posto; nel contempo è triste dover constatare che, anche nella cucina, l’arte non paga. L’artista, lo chef in questo caso, molto spesso per mantenere in  vita la sua creatura, il ristorante, e nel contempo cercare un po’ di veloce popolarità, deve accettare parti in show televisivi, o consulenze in giro per il mondo. La cucina Italiana, per il periodo che stiamo tutti vivendo, dovrebbe poter diventare uno dei volani per la rinascita del nostro bel paese. Un’arte da sviluppare e far conoscere, anche e soprattutto per tramite giovani talentuosi nuovi chef. L’articolo si trova al seguente link:

http://food24.ilsole24ore.com/2013/12/perche-il-pinzimonio-di-ducasse-costa-88-euro/

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Corso Pizza Amatoriale.

Pizza senza glutineUn paio di settimane fa, ho partecipato ad un corso di cucina. Più precisamente ad un corso per pizza amatoriale. Mi ero sempre incuriosito a corsi del genere, mi sarebbe sempre piaciuto farlo, ma ho sempre pensato che, forse, non sarei mai riuscito a tirare fuori un prodotto buono, da condividere con gli amici. La pizza è un must della socialità. Il corso si è svolto in due serate, per un totale di sei ore. Un maestro molto capace e simpatico, Pino Arletto, ci ha accompagnato nei segreti di questo mondo, solo all’apparenza, di facile approccio. In questi due giorni abbiamo appreso, inizialmente, la parte teorica, e nel secondo giorno abbiamo svolto la parte manuale e pratica. La giornata teorica sulla lievitazione e sui principi che muovono tale processo mi erano sconosciuti, e la preparazione dell’impasto, con il suo rituale, l’ordine degli ingredienti, e la loro grammatura. Prima del corso, mi sono reso conto che: sbagliavo tutto!! Pino è stato molto bravo nel far lievitare, oltre che l’impasto, anche la mia curiosità. Abbiamo alla fine di ogni giornata del corso, pasteggiato con la pizza preparata da noi. Inutile dire che era buonissima. Ho provato a sperimentare un po’ a casa in questi giorni, e sabato, invitati: Daniela, mia sorella e mio cognato, e le due nipotine, ho sfornato le prime pizze post corso. Come prima volta direi un ottimo risultato, ora debbo solo lavorare sulla giusta quantità d’impasto per le mie teglie. Fare la pizza, ma soprattutto farla bene, è un arte. La semplicità è solo apparente. Bisogna, come tutto, avere delle giuste nozioni, delle informazioni senza le quali non si può fare il salto di qualità. La mia più grande soddisfazione però è stata quella di riuscire a trovare una buona miscela per la pizza senza glutine. Nel turbinio di esperimenti, ho provato anche questo. Non è stato per niente facile, e proprio per questo mi ha reso orgoglioso di esserci riuscito. Il risultato, anche in questo caso, di assoluto valore. In conclusione, i soldi del corso ben spesi, e sicuramente mi segnerò anche al secondo livello. Grazie Pino.

In cucina con papà.

Paccheri ripieni Ieri era la festa del papà, ma come ogni anno non me ne ricordo mai. Da ragazzino facevo delle figure barbine con mio padre, proprio per questo motivo. Lo scorso week end, sbirciando tra i siti che preferisco, sono andato a vedere i corsi disponibili del Gambero Rosso. Ho trovato l’inaspettata disponibilità di un corso che, da tantissimo tempo, volevo fare: ” in cucina con papà”. Poi ho capito perchè: avevano aumentato considerevolmente il numero delle aule, per la ricorrenza della festa del papà. La serata si può riassumere, sostanzialmente, in un corso di cucina in coppia: padre, figlio. Dire che è stata un’esperienza al contempo: divertente ed emozionante, è dire poco. Insieme a Filippo, che ha fatto il cuoco a tutti gli effetti, ho fatto l’aiuto cuoco, cucinando un pasto completo: primo, secondo con contorno e un dolceHamburger di salmone stupendo. Il menu era: paccheri ripieni di ricotta e prosciutto cotto, gratinati al forno; hamburger di salmone con patate al forno, e un tortino di cioccolata dal cuore morbido. Vedere Filippo, che fa sempre storie a tavola, cucinarsi dei piatti, guarnirli con il suo acerrimo nemico: la verdura; e mangiarli con gusto, mi ha fatto riflettere sull’importanza del coinvolgimento dei nostri figli. Noi diamo per scontato che loro non vogliano partecipare alle cose che facciamo per loro. Anche quelle più comuni, come: la cucina, il giardino, il lavoro. Noi diamo per scontato che loro non vogliano, invece ieri negli occhi di Filippo c’era tanta voglia di fare, d’imparare. E’ stato bellissimo, e molto ben organizzato. Il complesso della Città del Gusto è sempre accogliente. Le aule Dolcetto.sempre pulite e ben attrezzate. Gli chef e gli aiuti, sempre gentili e disponibili. Il risultato, una serata diversa, bella emozionante. Una cosa che consiglio ad ogni papà. Un’occasione unica per vedere i nostri figli con occhi diversi. Un occasione per permettere ai nostri figli di dimostrare quanta voglia hanno d’imparare. Una occasione per passare una serata con i nostri figli, senza l’inquinamento della routine di casa, senza l’inquinamento della televisione, dei videogiochi. Una bella serata, grazie di cuore.

Lo confesso, ho visto Masterchef…

Masterchef 2Lo confesso, sono uno di quelli che ha visto Masterchef. Sono uno di quelli che, grazie a MySky, non si è perso neanche una puntata. Sono uno di quelli che ha preso in giro la propria compagna: “ma che trasmissione stupida vedi??”, e poi si è incollato davanti alla televisione. Un format veramente ben costruito che, dopo il buon inizio dello scorso anno, quest’anno è esploso, portando i tre giudici: Bruno Barbieri, Carlo Cracco e Joe Bastianich, ad una popolarità, a dir poco, inaspettata. Qualche tempo fa ho sentito un’intervista di Cracco, che ha un esclusivo ristorante a Milano, dire: “mi ha dato più notorietà un programma televisivo, che decine di anni in cucina e centinaia di premi vinti”. Talmente tanta popolarità che: Cracco è stato un ospite attesissimo a San Remo; Bastianich è stato l’ispiratore principe delle parodie di Crozza; Barbieri è divenuto un tesimonial di Sky. Ha vinto Tiziana, quella che odiavo di più, ma probabilmente la più brava. Masterchef, è una trasmissione che avvicina l’arte della cucina, quella alta, e la televisione, quella ben fatta. Il format è statunitense, tra l’altro Bastianich è uno dei giudici anche in quella edizione, ma in Italia è sicuramente più calzante. La nostra è la patria della buona cucina. Ora l’ho confessato, la terza edizione potrebbe essere sicuramente più bella, quindi spero solo che non ci sia di giovedì. Il giovedì mi alleno.