Ieri era la festa del papà, ma come ogni anno non me ne ricordo mai. Da ragazzino facevo delle figure barbine con mio padre, proprio per questo motivo. Lo scorso week end, sbirciando tra i siti che preferisco, sono andato a vedere i corsi disponibili del Gambero Rosso. Ho trovato l’inaspettata disponibilità di un corso che, da tantissimo tempo, volevo fare: ” in cucina con papà”. Poi ho capito perchè: avevano aumentato considerevolmente il numero delle aule, per la ricorrenza della festa del papà. La serata si può riassumere, sostanzialmente, in un corso di cucina in coppia: padre, figlio. Dire che è stata un’esperienza al contempo: divertente ed emozionante, è dire poco. Insieme a Filippo, che ha fatto il cuoco a tutti gli effetti, ho fatto l’aiuto cuoco, cucinando un pasto completo: primo, secondo con contorno e un dolce
stupendo. Il menu era: paccheri ripieni di ricotta e prosciutto cotto, gratinati al forno; hamburger di salmone con patate al forno, e un tortino di cioccolata dal cuore morbido. Vedere Filippo, che fa sempre storie a tavola, cucinarsi dei piatti, guarnirli con il suo acerrimo nemico: la verdura; e mangiarli con gusto, mi ha fatto riflettere sull’importanza del coinvolgimento dei nostri figli. Noi diamo per scontato che loro non vogliano partecipare alle cose che facciamo per loro. Anche quelle più comuni, come: la cucina, il giardino, il lavoro. Noi diamo per scontato che loro non vogliano, invece ieri negli occhi di Filippo c’era tanta voglia di fare, d’imparare. E’ stato bellissimo, e molto ben organizzato. Il complesso della Città del Gusto è sempre accogliente. Le aule
sempre pulite e ben attrezzate. Gli chef e gli aiuti, sempre gentili e disponibili. Il risultato, una serata diversa, bella emozionante. Una cosa che consiglio ad ogni papà. Un’occasione unica per vedere i nostri figli con occhi diversi. Un occasione per permettere ai nostri figli di dimostrare quanta voglia hanno d’imparare. Una occasione per passare una serata con i nostri figli, senza l’inquinamento della routine di casa, senza l’inquinamento della televisione, dei videogiochi. Una bella serata, grazie di cuore.
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E adesso liberiamo l’Ambasciatore.
Lo dico da un po’, l’ho scritto qualche tempo fa, l’India usa mezzi e metodologie antiche come le sue tradizioni. Un popolo che fonda ancora le proprie leggi su distinte classi sociali, si è vista sfuggire i nostri marinai. Infatti sembra che, finalmente, dopo aver ottenuto una licenza di un mese, per andare a votare, i due Marò non sono rientrati in India. Questo ha scatenato tutte le ire del tribunale di sorveglianza Indiano. Ma nonostante l’India si confessa uno stato moderno; nonostante abbiano armamenti nucleari a disposizione, nonostante sia una delle economie in maggiore ascesa in tutto il globi, è passato oltre un anno e, i suoi tribunali, non sono riusciti a giudicare la giurisdizione del processo pendente sui nostri concittadini. In poche parole, non hanno ancora iniziato a giudicarli. Continuo a pensare che è una storia strana, che s’intreccia con l’economia, con Finmeccanica, con gli elicotteri ordinati, e mai consegnati, con le tangenti, e con mille altre questioni di cui ignoriamo l’esistenza. Sono fermamente convinto che il nostro ministero degli esteri, e quello della difesa, abbiano fatto bene a non riconsegnare i nostri ragazzi agli Indiani. Non erano delle persone da giudicare, ma solo ostaggi d’interessi più alti. La dimostrazione di modernità, la dovremmo dare ora, lasciando giudicare i due marinai da qui. Infatti la distanza, non deve impedire un giusto processo, ma in tempi che non possono, e non devono, decidere gli indiani. Come controffensiva, il “moderno” stato Indiano, ha “ordinato” al nostro ambasciatore in India, di non lasciare il paese. Di fatto è divenuto un ostaggio di lusso. Alla faccia della legge. Alla faccia della giustizia. Alla faccia del diritto internazionale. Mi auguro di cuore che questa vicenda finisca presto, sono stanco delle prepotenze di questo stato antiquato e ingiusto.
La gente inizia a sparare.
Sono rimasto molto scosso da quello che è successo a Perugia qualche giorno fa. Qualcuno ha etichettato quel giovane suicida come: un insofferente, un malato, un pazzo. Io invece addebito questa tragedia ad uno stato di cose, che sta diventando, per molti, insostenibile. Mi dispiace che, oltre al suicida, ci sono andate di mezzo due impiegate della Regione Umbria. Siamo in una brutta situazione, e ci siamo da troppo tempo oramai. La gente è stanca, e soprattutto non vede la fine del tunnel. Tanti gli scandali, soprattutto nelle nostre istituzioni, e le Regioni, Lazio e Lombardia in testa, non ne sono esenti. Si dice che a scatenare la furia dell’omicida/suicida ci sia stato il mancato rinnovo di un fondo regionale. Quando c’è tensione nell’aria, il rischio che la situazione diventi rovente è molto alto. Per non parlare poi, purtroppo, del rischio di emulazione. Mi auguro che questo ennesimo segnale di pericolo che il popolo Italiano sta lanciando, venga recepito dalla nostra classe dirigente. Mi auguro altresì che i nostri politicanti: da Bersani a Grillo passando per il “ciecato” Berlusconi, smettano di litigare, ed inizino a fare il bene dell’Italia e degli Italiani. Sono sicuro che questi estremi gesti d’intolleranza, o di disperazione, saranno azzerati.
I Nonni, i nipoti e il web.
Leggevo un sondaggio inglese. Sembrerebbe che sempre più giovani, più bambini, si rivolgono al web, piuttosto che ai nonni, per avere informazioni e notizie. Sarà che ho dei ricordi così belli dei racconti dei miei nonni. Mi porto ancora dietro i racconti di guerra, i trucchi sull’agricoltura: che andavano dalla coltivazione della vigna, a come far venire un bel geranio in terrazzo; l’immensa esperienza che faceva essere i miei nonni, più moderni di me; l’amore con il quale hanno provato a trasferirmi il loro sapere. Tutte cose che ho sentito mille volte, che avevano però il potere di non annoiarmi. Non esiste sito che può trasferire quest’ultimo punto. I nonni, sono persone che ci amano come i nostri genitori, ma senza avere il problema di doverci l’educare. Fanno con i nipoti, quello che non hanno potuto fare con i figli. Io consiglio sempre Filippo di farsi raccontare le cose dai nonni, perché, quando non ci saranno più, si esaurirà una risorsa importante per la vita di ognuno di noi. Viva i nonni, anche per uno che, come me, ama la tecnologia.
Sicuramente un buon inizio.
Ho fatto il conto, sono oltre 100.000.000 € (centomilioni) i rimborsi elettorali a cui il Movimento 5 stelle avrebbe diritto, dopo questa tornata elettorale. Roba da matti!!! Questa però è la (prima) prova del nove. Se rinunciassero a questi soldi, come per altro hanno già dichiarato, in aggiunta ai circa 4.000.000 al mese del taglio degli stipendi dei deputati e senatori del movimento di Grillo, potrebbe essere un grande inizio. Un inizio con il botto direi. Contro ogni vantaggio di casta e ogni privilegio. Va detto che, per le leggi bigotte di questo stato, i deputati non possono riununciare al loro stipendio, neanche in parte. Quindi significa che lo prenderanno comunque e lo utilizzeranno per finanziare le imprese sul territorio. Questo ovviamente non si traduce in un risparmio per il contribuente, ma in una iniezione di micro-liquidità per le piccole aziende in crisi. Sono proprio curioso di vedere dove arriva questo esercito di nuovi rivoluzionari. Per ora bravi, dopo tanti anni sono fiero di aver votato qualcuno, fino ad ora.
Sconcerto e paura.
La premessa che faccio è che, in questo momento, la nostra vita non è più indipendente dalla politica della nazione. In questo momento le decisioni che prendono questi signori, possono significare la sopravvivenza, sociale di ognuno di noi. La nostra dignità di uomini, rischia di essere messa in discussione da signori che hanno perso il senso della realtà. Volgio condividere tutto il mio sconcerto e la mia paura. Ho sentito le prime dichiarazioni dei leader politici. L’ipotesi che sembra prendere piede è quella di una coalizione PD-PDL. Ma come è possibile? Non è possibile tornare alle urne, non è possibile governare, abbiamo un paese bloccato. Intanto la borsa perde il 4,5%, e lo spread sale in picchiata. La colpa di tutto ciò è di una legge elettorale sbagliata, fatta da un governo di centro destra, che non rientrava nelle urgenze da rivedere del centro sinistra. Quindi, per me, entrambi e parimenti responsabili e colpevoli. Del resto, il PD, danneggiato in passato da questa legge, pensava di avvantaggiarsene questa volta. A me sembra talmente evidente che gli Italiani, da un lato hanno fatto pagare al centro sinistra, ma in particolare alla sinistra (SEL non vince neanche in Puglia), la totale assenza di programmi, di progettualità. Ed hanno fatto pagare a Monti e a chi lo appoggiava, la presa in giro del governo tecnico. Io ero uno di quelli che, riteneva Monti, un uomo serio, e super partes. Mi sbagliavo. Ha fatto dei danni dai quali difficilmente ci rialzeremo, con la scusa della crisi, dei sacrifici, dell’Europa, dello spread. Nel contempo, Berlusconi, (sarà un caso), ha vinto in tutte quelle regioni con forte ingerenza malavitosa. Ora questa situazione d’ingovernabilità effettiva, getterà l’Italia in un periodo ancora più nero di quello che abbiamo passato. L’elezioni, che da molti erano viste com un momento di speranza, di possibile rinascita, rischiano di diventare il calcio che ci getterà, definitivamente, nel burrone. Grillo intanto, mentre esulta per il (giusto e meritato) successo, dichiara che tra otto mesi si riandrà al voto. Otto mesi sono tanti, forse troppi, per questa Italia e la sua attuale situazione: economica, occupazionale, e, soprattutto, con una pressione fiscale che, come cittadini e come aziende, non possiamo più permetterci. Da qui la mia paura. La coalizione di centro sinistra ha vinto alla camera, ma non al senato. Movimento 5 Stelle è il primo partito d’Italia. Forse a quest’ultimo spetterebbe la responsabilità di governarci in questo momento. Il mandato popolare è chiaro. La politica, gli apparati di partito, non sono più rappresentativi dei cittadini. Forse la vera rivoluzione, quella iniziata da Grillo, e i suoi, dovrebbe essere recepita da tutti i partiti. Questi ultimi dovrebbero, per senso di responsabilità, lasciare spazio al nuovo e mettersi a disposizione, se davvero hanno a cuore il bene del paese. Napolitano, coraggioso nell’aprire la crisi del governo Berlusconi, e proporre Monti, dovrebbe essere altrettanto coraggioso e provare a lanciare il cambiamento in campo. Magari incaricare lo stesso Grillo. E’ incredibile che: Bersani abbia vinto, Berlusconi abbia vinto, Grillo abbia vinto, e non sono in grado di dare un governo a questo paese. Un paese che decisamente lo merita.
Ho deciso chi votare…
Mai come quest’anno, non sapevo chi votare. Ma stasera ho deciso. Faccio uno strappo alla regola, sul mio blog parlo di politica. Mi sono visto tutti gli interventi dei politici. Ho visto l’intervento di Monti, quello di Bersani, quello di Berlusconi, e quello di Grillo. Beh, tutti politicanti, anche Grillo per certi versi. Tutte promesse: tolgo quello, faccio quell’altro, restituisco quell’altro ancora. Tutte le persone che assistevano in quelle sale erano impettite, spente. Quella piazza, quell’energia intorno, non ce l’aveva nessuno. Solo Grillo. Erano 800.000 in piazza, tutte facce pulite, molti giovani, molti amici sono andati li a sentire cosa aveva da dire Grillo e i suoi candidati. Questo attore, ha portato tutta questa gente in piazza, senza andare una volta in televisione. Ha usato il web, la voglia della gente di voler cambiare tutto. Tutta la rabbia che ha montato in questi anni era li. Tante volte mi sono chiesto se eravamo in tempo per cambiare tutto. Tante volte mi sono chiesto se avevamo, in Italia, avevamo superato il punto di non ritorno. L’onestà intellettuale di una battuta mi ha dato la voglia di partecipare: “meglio un salto nel vuoto con Movimento cinque stelle, che un suicidio assistito con i vecchi partiti”. E’ vero. Tutti abbiamo paura che Grillo fallisca. Tutti pensiamo che, forse, non saranno in grado, se chiamati, di governare. Ma continuare a non cambiare, in questo momento, è un errore. Continuare così non è più possibile. Allora tanto meglio dare fiducia al nuovo, che perseverare nella solita politica.
Addio Zeman.
Di solito spiace sempre un po’ quando si vede qualcuno cacciato da una panchina, anche se non è della propria squadra. Invece con Zeman non mi dispiace per niente. E’ un uomo che ha sempre scaricato le colpe sugli altri: De Rossi, Totti, De Rossi, Juventus. Le colpe dei suoi insuccessi sono sempre state, per lui: della Juventus, degli arbitri, delle società. Ha un finto carisma che non gli ha fatto mai vincere nulla. Un allenatore che ha avuto opportunità importanti, nella sua carriera ha vinto solo due campionati di serie B. E’ questo che parla. Sono i risultati. E’ arrivato a Roma osannato come il messia. Aveva il progetto. Si è permesso di tenere in panchina, quest’anno, dei veri fuori classe. Roma è certamente una piazza difficile, forse la più difficile, ma pochi sono riusciti a fare male come lui. Pochi sono riusciti a passare dalle stelle alle stalle con la sua stessa velocità e vesmenza. Ha fallito. E da un fallito è sempre difficile accettare le critiche. Ho solo un dispiacere in questa vicenda. Ora, senza Zeman, la Roma rischia di diventare una squadra forte e temibile. Ha un organico importante con qualche giocatore che mi piacerebbe vedere giocare con la maglia della Juventus. Addio Zeman, penso proprio che la tua esperienza con le grandi squadre, almeno in Italia, sia finita per sempre. Addio vecchio provocatore. Addio vecchio fallito.
Il giorno della memoria.
Oggi è il giorno della memoria, un giorno particolare, di atroci ricordi, per milioni di persone. Un popolo che ha dovuto subire un eccidio senza motivo. Tanti addebitano questa pagina nera della nostra storia, ad un problema politico, altri ad un problema economico, io personalmente lo addebito ad un connubio micidiale: l’imbecillità di poche menti, e l’effetto gregge. Tanti caproni senza cuore hanno seguito queste teste matte. Il razzismo, l’ingiustizia non ha colori, non ha credo politico, non ha un reale motivo di esistere. Esiste semplicemente. L’uomo non nasce per uccidere i propri simili. Non è nel nostro DNA. Qualche difetto di fabbrica, genera menti deviate. E’ il caso di queste triste vicende. Menti che funzionano non possono ordire i campi di concentramento. Menti che funzionano non possono ordire le foibe. Menti che hanno un cuore, non possono pensare di voler sterminare un popolo intero. Io vi sono vicino. Io sono vicino a tutte quelle vittime innocenti della follia umana. Ovunque vi troviate, chiunque sia il vostro Dio, possiate riposare in pace. Basta solo un secondo per ricordare, e far si che queste atrocità non vengano perpetrate di nuovo.
I buoni propositi del 2013…
Come ogni anno è tempo di bilanci, ma soprattutto di buoni propositi. La fine dell’anno è sempre un momento dove fare considerazioni di cosa si è fatto, e di cosa non si è riusciti a fare. Il 2012, almeno per me, è stato un anno difficile, molto difficile. La crisi, che oramai si è infilata in ogni famiglia, in ogni nucleo. Il lavoro e le nuove responsabilità. Filippo che cresce. Un anno molto movimentato. Ma alla fine, bene o male, sono riuscito a fare tutto. Alcune cose non bene come avrei voluto, altre meglio. Al contrario degli altri anni però, nel 2013 voglio dichiarare cosa voglio fare. Voglio avere una lista da poter spuntare in ogni momento dell’anno appena iniziato per vedere a che punto sono. Nel 2013 il mio impegno sarà concentrato, principalmente, per queste “poche” cose:
- Più tempo, e migliore per Filippo
- Portare avanti “progetto LM” 😀
- Più fatturato in azienda
- Più sport
- Più tempo per la famiglia
- Più tempo per gli amici
- Occhio alla pancia
- Almeno un viaggio
- Musica
Queste poche cose sono è quello che voglio fare. Ai posteri l’ardua sentenza.