Il problema di Apple.

Giorni fa, mi sono imbattuto in questa statistica, che mi ha passato un mio caro Amico. Una statistica molto interessante che però mi ha lasciato con non poche perplessità. Mi ronza in mente d’allora questo diagramma nel quale vengono evidenziati i ricavi per settore produttivo, della casa di Cupertino.

Non sapevo, mea culpa, che una delle aziende tecnologiche con maggior capitalizzazione in borsa del mondo; l’Azienda che adoro per design e tecnologia; l’Azienda di Steve Jobs, che l’ha rilanciata con idee innovative come l’iMac e l’iPod, genera il 62% dei propri ricavi sull’iPhone. Apparecchio fantastico, per carità, non potrei vivere senza, ma a me sembra un tantino sbilanciata. Un’azienda che fonda il suo successo e quello del suo fondatore sulle idee innovative, poggia la sua solidità economica su un solo prodotto. Dove sono finiti i cantieri innovativi, la vision, la responsabilità di lavorare in Apple che Jobs sentiva fortissima. Oltre al mio iPhone, possiedo un Macbook, la AppleTV, l’Apple Watch e la loro integrazione è fantastica. Ma è da un pò che in questa azienda non vedo più la spinta propulsiva delle idee che, insieme al design fantastico, lo hanno reso il brand tecnologico migliore del mondo. Altro spunto di riflessione è stato questo articolo, molto simpatico, che mi ha fatto ulteriormente riflettere: “So di contribuire al problema di Apple….” https://it.businessinsider.com/ecco-perche-non-faro-lupgrade-del-mio-iphone-7/

Questo giornalista ha descritto, tenendo a mente costi e prestazioni, il motivo per cui non passerà da un funzionantissimo iPhone 7 a uno più recente. La domanda è ma se il mercato fosse saturo? Ma non saturo di tecnologia, saturo di upgrade. Ossia dopo una prima ondata dove bisognare avere il prodotto appena uscito, magari sobbarcandosi anche delle file epiche fuori gli Apple store, si passasse ad un più giusto utilizzo del device, prendendo in considerazione che, in fondo, è solo un telefono? Un vecchissima pubblicità recitava: “…meditate gente...”. La mia idea è che, consapevolmente o no, Apple, ma più in generale tutto il mercato, si trova dinnanzi ad un bivio epocale: continuare a fare profitti appoggiandosi sull’adagio: “…finchè la barca va…”; oppure ritrovare quello spirito innovatore che ha reso Apple l’azienda che ha creato e lasciato Steve Jobs? Io la risposta me la sono già data, ma di Steve Jobs non ne nascono tutti i secoli…

Steve Jobs non lo avrebbe permesso.

iOS-7Ho letto un articolo che mi ha un po’ stupito. In autunno, come tutti sappiamo, verrà rilasciata la nuova versione di iOS, la 7. Sembra che sarà tutto nuovo, completamente rivoluzionato. Questa rivoluzione comporterà una totale riprogrammazione di tutte le applicazioni in essere, per adattarle al nuovo standard. Come imposto da Steve Jobs, Apple non permette di mettere sullo store gli aggiornamenti delle App a pagamento, per cui, per molte applicazioni, l’unica strada sarà la completa riprogrammazione. Molte software house hanno già annunciato che ritireranno le App, e ne riproporranno delle nuove. Ovviamente per chi le vorrà, l’unica soluzione sarà, riacquistarle. Mi auguro proprio, con tutto il cuore, che trovino una soluzione diversa. Non sarebbe “Apple’s style”.

Steve Jobs, il film.

Steve JobsAd ottobre, e più precisamente il tre ottobre, sarà in uscita il film sulla vita di Steve Jobs. Ashton Kutcher sarà l’attore protagonista. Il film ripercorrerà tutta la vita del creatore del marchio della mela e sarà ispirato alla biografia autorizzata, scritta da Walter Isacson. Lo distribuirà in Italia la Film Auro che, dopo qualche problema iniziale è riuscita ad accaparrarsi la pellicola. Dalle prime indiscrezioni il film sembrerebbe ben girato, e delineerebbe il carattere molto difficile di Jobs. Staremo a vedere se sarà bello ed interessante quanto il libro. Una curiosità, per ricreare l’abbigliamento vintage, sono stati utilizzati 60 Levi’s 501, ancora in commercio.

Questo è il trailer:

Un buon investimento.

Apple 1 con il caratteristico involucro in legnoNel 1976 sicuramente non avrà pensato di fare un investimento, ma bensì di acquistare un avveniristico apparecchio di calcolo. Infatti, l’ignoto possessore dell’Apple I battuto all’asta qualche giorno fa, è stato venduto a 640,000,00 $ (circa 500.000,00 €), deve essersi sentito decisamente felice. Il computer, che a guardarlo sembra essere stato costruito nel neolitico, è stato assemblato nel garage di Steve Jobs, nel 1976 dallo stesso Jobs e dall’altro Steve, Wozniac. Il prezzo di vendita, all’origine, è stato di 666,66 $, e ne sono stati prodotti 200 esemplari. E’ stato messo all’asta completo di: scatola, istruzioni e di una lettera scritta da Steve Jobs. Certamente lontano dal design ricercato dell’attuale Apple, è però una pietra miliare della moderna tecnologia.