#iorestoacasa diario di una pandemia giorno 29

unnamedStupido attacco tedesco all’Italia. Stupido perchè non è il momento e stupido perchè non è vero. Il quotidiano tedesco Die Welt ha titolato: “La Mafia aspetta i nuovi soldi dall’UE”. Stupido se il governo tedesco non prende le distanze. Un titolo di cui non capisco il senso in questo momento ma che mi desta due preoccupazioni. La prima preoccupazione è quella relativa all’effettiva utilità dell’Europa in momenti come questi, dove bisognerebbe fare fronte comune davanti ad un disastro come questo; la seconda preoccupazione è il livello di fiducia che hanno i nostri omologhi esteri nei nostri confronti. La prima preoccupazione è difficilmente risolvibile, solo il tempo definirà se questa “arroccata” unione ha realmente senso di esistere. Per ora facciamo parte di una collettività economica e sociale e dobbiamo rispettarne le regole e le idee. Anche se sono d’accordo sull’idea dei padri fondatori, non mi trovano d’accordo, in questo momento, ne le regole ne le modalità con le quali stiamo andando avanti. Ma dobbiamo rispettarle. La seconda preoccupazione, ossia la considerazione che hanno nei nostri confronti, è invece un tarlo che mi ronza in testa da un pò. In poche parole il quotidiano ci definisce inaffidabili e collusi con la criminalità. Questo è grave perchè quando in famiglia non c’è fiducia tra fratelli, è solo questione di tempo, ma quella famiglia è destinata a esplodere. Così in una situazione come l’Europa. Dove tutto sommato non c’è mai stata neanche tutta questa confidenza e ci siamo combattuti per secoli. Non stiamo chiedendo dei soldi per motivi futili, noi ci stiamo indebitando perchè siamo di fronte ad un disastro epocale. Una pandemia che, prima o poi, colpirà tutti. Una pandemia che sta facendo morti, senza sconti, economia quasi totalmente ferma. Ora che a noi ci facciano lezione i tedeschi, che hanno causato due guerre nel secolo scorso o che baravano sui dati inerenti l’inquinamento per vendere vetture, oppure dagli Olandesi che hanno creato un “paradiso fiscale”, drenando imposte da parte di società, anche italiane, che hanno trasferito la loro sede legale li, beh, proprio non mi va giù. Ogni nazione Europea ha delle caratteristiche intrinseche, vanno rispettate. Come vanno rispettate le capacità di far rispettare la legge all’interno di ogni stato membro. Noi abbiamo sicuramente dei problemi, ma i tedeschi e gli olandesi, ne hanno altri, forse ancora più gravi. L’Italia è lo stesso paese che si è fatto carico degli sbarchi degli immigrati, senza attendere che la nobiltà europea decidesse il futuro di queste persone. Ho amici che vivono in Germania e in Olanda. Rispetto quei popoli e mi piacciono quegli stati, penso però che il COVID-19 abbia aperto dei vasi di Pandora che sarà difficile richiudere. La saccenza e la prosopopea nel risolvere i problemi non ha mai pagato, quello che oggi è un problema di qualcun altro, domani potrebbe diventare il nostro, come viceversa. Noi senza Europa Unita saremmo in fortissima difficoltà, ma l’Europa, senza Italia, perderebbe molto di più.

#iorestoacasa diario di una pandemia giorno 19

unnamedOggi è una bella giornata. Prendendo sempre con le molle i dati che ci vengono forniti oggi abbiamo avuto “solo”: 1648 nuovi contagiati. Era dal 10 di marzo che non avevamo un dato migliore. Un brusco calo rispetto a ieri che ci fa ben sperare. Non dobbiamo abbassare la guardia, non dobbiamo mollare, ma sembra che le misure di contenimento stanno dando i primi risultati. Il grafico che allego, fatto in casa e senza nessuna pretesa, da un’idea di come la curva, soprattutto quella dei nuovi contagi stia scendendo. Questo è solo l’inizio e spero che il prima possibile si possa tornare ad una normalità riconquistata. Schermata 2020-03-30 alle 18.29.59

Il nord è il traino, nel bene e nel male di questi dati. Il drastico calo al Nord sta trainando il positivo dato nazionale. Questo significa due cose: la prima che il sud comunque sta tenendo. La paura del contagio di ritorno dal Nord sta sfumando. Sarebbe stato drammatico un dato simile al nord per le strutture sanitarie del sud. Il secondo dato che la partita si sta giocando al Nord. Le misure di contenimento hanno evitato una vera e proprio strage. Abbiamo TUTTI sottovalutato la gravità di quello che ci stava accadendo. Codogno, come altri paesi del nord, hanno pagato il fatto di essere stati i primi as essere stati contagiati.  Unico dato negativo sono i deceduti. Solo oggi: 812, in totale: 11.591. Una ecatombe. Sono vicino a tutte le famiglie che hanno perso i loro cari. La cosa più brutta è che non hanno potuto piangerli e dargli un degno saluto. Nel giorno in cui abbiamo avuto il numero maggiore di guariti, da quando stiamo fronteggiando questo nemico invisibile: 1590, il mio pensiero va proprio a loro. Per chi sta lottando…non molliamo!!

Il problema di Apple.

Giorni fa, mi sono imbattuto in questa statistica, che mi ha passato un mio caro Amico. Una statistica molto interessante che però mi ha lasciato con non poche perplessità. Mi ronza in mente d’allora questo diagramma nel quale vengono evidenziati i ricavi per settore produttivo, della casa di Cupertino.

Non sapevo, mea culpa, che una delle aziende tecnologiche con maggior capitalizzazione in borsa del mondo; l’Azienda che adoro per design e tecnologia; l’Azienda di Steve Jobs, che l’ha rilanciata con idee innovative come l’iMac e l’iPod, genera il 62% dei propri ricavi sull’iPhone. Apparecchio fantastico, per carità, non potrei vivere senza, ma a me sembra un tantino sbilanciata. Un’azienda che fonda il suo successo e quello del suo fondatore sulle idee innovative, poggia la sua solidità economica su un solo prodotto. Dove sono finiti i cantieri innovativi, la vision, la responsabilità di lavorare in Apple che Jobs sentiva fortissima. Oltre al mio iPhone, possiedo un Macbook, la AppleTV, l’Apple Watch e la loro integrazione è fantastica. Ma è da un pò che in questa azienda non vedo più la spinta propulsiva delle idee che, insieme al design fantastico, lo hanno reso il brand tecnologico migliore del mondo. Altro spunto di riflessione è stato questo articolo, molto simpatico, che mi ha fatto ulteriormente riflettere: “So di contribuire al problema di Apple….” https://it.businessinsider.com/ecco-perche-non-faro-lupgrade-del-mio-iphone-7/

Questo giornalista ha descritto, tenendo a mente costi e prestazioni, il motivo per cui non passerà da un funzionantissimo iPhone 7 a uno più recente. La domanda è ma se il mercato fosse saturo? Ma non saturo di tecnologia, saturo di upgrade. Ossia dopo una prima ondata dove bisognare avere il prodotto appena uscito, magari sobbarcandosi anche delle file epiche fuori gli Apple store, si passasse ad un più giusto utilizzo del device, prendendo in considerazione che, in fondo, è solo un telefono? Un vecchissima pubblicità recitava: “…meditate gente...”. La mia idea è che, consapevolmente o no, Apple, ma più in generale tutto il mercato, si trova dinnanzi ad un bivio epocale: continuare a fare profitti appoggiandosi sull’adagio: “…finchè la barca va…”; oppure ritrovare quello spirito innovatore che ha reso Apple l’azienda che ha creato e lasciato Steve Jobs? Io la risposta me la sono già data, ma di Steve Jobs non ne nascono tutti i secoli…