E’ trascorso più di un anno da quando abbiamo partecipato al bando per l’assegnazione del campo in via di Vermicino. Ci sono state cause, ricorsi al TAR, al Consiglio di Stato, articoli di giornale, veleni e tanto, ma tanto lavoro. Riunioni, incontri al Comune, riunioni al campo e una quantità di bile prodotta che neanche se vivo altre tre vite, riesco a produrre. Ma ieri siamo entrati in possesso di quel campo. E a dispetto di tutto e tutti sarà nostro per due anni. Quel campo che fino ad un paio di anni fa non voleva nessuno. Ci sarà da lavorare, da perderci del tempo, da investirci con le nostre idee, e non solo, ma sono convinto che si potrà fare bene. Ci sono alcune condizioni che però dobbiamo rispettare. La prima che quella diventi, sempre di più, casa nostra. Un posto dove potersi incontrare, anche fuori dagli allenamenti, bere una birra e fare due chiacchiere tra Amici. La seconda condizione che tutti, ognuno con le proprie possibilità e i propri mezzi, s’impegni a metterci del proprio. Tutti saranno necessari, chi con un’idea, chi con qualcosa di più pratico, ma tutti potranno fare qualcosa per far crescere quella struttura. Terza condizione, non ci debbono essere visioni preconcette. Purtroppo invece ce ne sono tante. Va rivista un pò la filosofia della “mucca da mungere”. Gli Old sono una Associazione Sportiva Dilettantistica che, lo recita lo statuto, ha la mission: “lo sviluppo e la diffusione di attività sportive connesse alla disciplina de rugby, intese come mezzo di formazione psico-fisica e morale degli associati.” Fatto questo abbiamo anche il piacere, non il dovere, di aiutare, qualora ci venga chiesto, il “movimento del Rugby a Frascati”. Ma dopo avere adempiuto ai doveri imposti dallo statuto. La nostra responsabilità principale, ora è quella di far quadrare i conti, avendo da gestire un impianto sportivo. Non possiamo più permetterci di disperdere delle risorse, non solo economiche, se non finalizzate alla “nostra casa”, oltre che alla nostra causa. A chi pensa poi che avere un’idea di gestione oculata significhi essere dissidente, allora mi dichiaro tale. A mio avviso esistono solo due modi per fare le cose: uno giusto, e uno sbagliato. Io preferisco sempre cercare di adoperarmi per il primo modo.
Archivi giornalieri: 27 settembre 2012
Sallusti e la condanna…
Lo so, vado contro corrente, e certamente è anche il momento storico che sto vivendo che mi spinge ad avere un’attenzione massima alle regole e alle leggi. Non penso che Sallusti abbia ragione. Ha sbagliato, ha diffamato, non ha voluto chiedere scusa e ora deve pagare. La legge recita così. Fare il giornalista non significa non dover rispettare le regole. Avere delle regole, non significa imbavagliare l’informazione. Se una cosa del genere fosse capitata, in strada ad ognuno di noi, saremmo stati condannati, forse non avremmo rischiato la galera, ma comunque avremmo passato i nostri guai. Per tanto, come ritengo giusto che la legge valga per tutti, dal Presidente della Repubblica, passando per il primo ministro, fino “all’ultimo” dei cittadini, così deve valere per ogni giornalista, che in più ha la responsabilità di diffondere notizie. Pertanto, caro sig.Sallusti, per come la vedo io, ti dovrai fare fino all’ultimo giorno di galera, e per questo non ritengo che, da oggi, in Italia ci sia meno democrazia.