#iorestoacasa diario di una pandemia giorno 18

unnamedIl video che oggi mi ha colpito è quello del primo ministro albanese. Sono molti gli albanesi in Italia. Una “colonia” importante di un popolo fiero nostro dirimpettaio sull’Adriatico. Anche l’intervista che è seguita in serata su SkyTg24 è stata piacevole e i cenni calcistici sulla modalità per affrontare questa pandemia è stata illuminante. Il Primo Ministro Albanese ha dichiarato che per distruggere e combattere questo mostro invisibile, dobbiamo utilizzare il pressing di Sacchi e non il catenaccio italico. Il video che v’invito a vedere è questo:

https://youtu.be/A22V4Gh8-0E

E’ una lezione di vita, di stile. Sicuramente figlia di una diplomazia evoluta. Un popolo anche se umile, anche se povero, può dare aiuto a chi ne ha bisogno. Noi siamo stati molto presenti in Albania qualche anno fa. Abbiamo portato aiuti, infrastrutture, uomini e mezzi. Loro sono stati riconoscenti. Tra le parole dette dal Primo Ministro Edi Rama quelle che mi porterò nel cuore sono: “possiamo essere un popolo povero, ma siamo un popolo che non dimentica”. Giusta lezione a chi, invece, dovrebbe esserci vicino perchè facente parte della stessa Unione, quella Europea. In cima a tutti alla Germania, che dopo due guerre, causate e perse aveva un debito incredibile e che, nell’accordo del 27 febbraio 1953 a Londra altri popoli, che la guerra invece l’avevano vinta, hanno rinunciato al 50% del debito. La Germania, ma non solo, è governata da politici miopi che stanno sancendo la fine dell’Europa, per come siamo abituati a vederla e, forse, a sognarla.

https://keynesblog.com/2015/03/10/europa-cancellazione-debito-germania-grecia/

Io sono un Europeista convinto, ma il modello strutturale che dobbiamo seguire, secondo me, è quello degli USA, un governo federale e non un’unione solo di circostanza o di utilità di pochi e potenti stati. Ma sono convinto che la mia è solo un’illusione. Dobbiamo resistere. La bella notizia di oggi è il calo delle persone in terapia intensiva e l’aumento dei dimessi. Sarà lunga, ma ne usciremo. Io sono convinto che ne usciremo anche bene. Dovemmo soffrire sulla ripartenza, ma questa disgrazia restituirà un popolo più forte.