Juventus Siena, tutto bello tranne i fischi.

Juventus SienaLa partita di oggi è stata giocata nell’unico modo possibile dalla Juve: cercando di vincere. Forse a tratti a dispetto del bel gioco, ma con l’intento unico di vincere. Tre reti al Siena, che, soprattutto nell’ultimo periodo ha fatto sempre bene, non era facile farli. Vincere e aspettare quello che il Napoli farà domani era l’unico imperativo. Missione compiuta. Ma, in cuor mio, non capisco i fischi a Giovinco. E’ un ragazzo Italiano, con indubbie capacità, che sta facendo tanto alla Juve. Mai alla ribalta della cronaca per scandalucci vari, mai una parola fuori posto, mai polemico. Certo, forse ci si aspettava qualcosa di più da chi, come lui, è un campione. Ma le belle prestazioni arriveranno. Si è detto spesso che lo Juventus Stadium, ed il suo pubblico, sono il dodicesimo uomo in campo. Ma un compagno di squadra non si fischia, soprattutto quando si è primi in campionato, ed in corsa per la Champions League. Mai fischiare uno come Giovinco che, quando ha giocato altrove, ci ha sempre segnato. Sebastian è un prodotto del vivaio Juventino, va tutelato, va coccolato, anche se fino ad ora non ha reso quello che vale. Detto ciò, dieci alla Juve, zero ai fischi.

Italia Galles, un salto nel passato…

Italia GallesPoche parole, pochi pensieri. Secondo me, ieri pomeriggio, l’Italia ha disputato la più brutta partita che ho mai visto. Tutti i progressi dimostrati nella prima partita di questo sei nazioni con la Francia, sono stati vanificati e cancellati da questa prestazione. Non è tanto per la sconfitta, che ci può anche stare, ma per come è stata subita. Complice il tempo, l’assenza di Parisse, un Castrogiovanni spento, e una marea di altri problemi, l’Italia non si è mai vista. Non è mai entrata in partita. Eravamo sempre in inferiorità nei punti d’incontro, e con i calci hanno sempre avuto la meglio loro. Era la partita di Burton, non ha inciso, e non ha dato neanche la marcia in più. Qualche bel calcio, un pò di sfortuna, ma niente di più. Da lui mi aspetto di più. Brutta partita di tutti i ragazzi, non degna dell’affetto che ha dimostrato, nonostante il freddo ed il nubifragio su Roma, tutto il popolo del rugby, riempendo (almeno le parti comperte) lo stadio Olimpico. Io ero li, ma per la prima volta ho mio figlio, a metà del primo tempo, mi ha chiesto di andare via. Oltre al freddo e alla pioggia, la noia. Mi auguro che Brunell sappia prendere in mano questa squadra, e terminare, questo sei nazioni, nello stesso modo in cui lo abbiamo iniziato.