In questi giorni si fa un gran parlare dell’insegnante che a Torino, in una manifestazione antifascista, ha insultato pesantemente le forze dell’ordine schierate, anche a sua tutela, augurando anche la morte a quei ragazzi. La mia posizione è chiara e mi piace subito chiarirla, sono contro persone che urlano e minacciano, siano essi di destra o di sinistra. Non è una questione di schieramento politico. La domanda che mi sono posto in questi giorni è se avessi avuto questa maestra, insegnate dei miei figli, cosa avrei fatto? Sicuramente sarei stato molto preoccupato che la stessa portasse in aula la politica, la sua parte politica. E questo non perchè sia d’accordo o meno sulla sua ideologia, ma perchè un alunno, un adolescente, deve poter essere messo in condizione di avere una visione delle cose non parzializzata, non politicamente preconcetta. Proprio per questo motivo ho pensato che non l’avrei voluta come insegnante dei miei figli. L’altro pensiero che ho avuto è quale senso dell’istituzione può avere una persona che, pur facendone parte, arriva ad augurare di morire ad un altro appartenente della stessa istituzione. Ho sempre cercato di spiegare ai miei figli che, un insegnante o un poliziotto, nel pieno delle sue funzioni sono figure da rispettare; sono persone che hanno l’alto compito di tutelare e far crescere la nostra nazione. Come si fa ad avere un insegnante che non rispetta un’altra carica dello stato? Come può lei stessa poi chiedere il rispetto dovuto ai suoi alunni, se l’insegnamento che da, dai suoi comportamenti, è non rispettare il prossimo. Non rispettare gli uomini delle forze dell’ordine? La domanda che poi mi sono posto, forse quella più importante: è giusto che questa insegnante continui a fare il suo lavoro? Per me: no! Anche e soprattutto per le dichiarazioni fatte dopo, in una telefonata che hanno trasmesso su SKYTG24, nella quale le chiedevano se fosse pentita per le parole pronunciate. La risposta , a mio avviso, assurda è stata: “no!” Aggiungendo che: “lei in quelle occasioni può di sentirsi se stessa”, aggravando, se possibile, la sua posizione. Una denuncia che sento fare molto spesso a queste nostre giovani generazioni, è l’assenza di rispetto, soprattutto nei confronti di chi svolge con serietà e umiltà, compiti all’interno degli apparati statali. Forse una risposta a questa deriva può essere una maggiore attenzione a chi mettiamo in ruoli chiave, come quello dell’insegnamento. Mi dispiace signora Fedeli, mi rivolgo proprio a lei, ma per me non è adatta a fare l’insegnante. Con questo non dico che lei non possa prendere parte a una manifestazione o che non possa dichiarare di essere antifascista, è un suo diritto democratico, ma quelle esternazioni la pongono in una fascia estrema che io odio e combatto. Lei ha fatto una scelta chiara, partecipare a una manifestazione, e fin qui nulla di male, e esternare: odio e disprezzo verso chi stava svolgendo il proprio lavoro. Ha fatto una scelta davanti a telecamere e macchine fotografiche che la riprendevano, e di questo non mi sembrava affatto imbarazzata, anzi. Un pensiero, una domanda mi piacerebbe fargliela: immaginiamo a cosa sarebbe successo se, un uomo delle forze dell’ordine, un uomo a cui lei ha augurato miglior vita, l’avesse minacciato di morte un’insegnante come lei. Quell’uomo sarebbe degno di continuare ad indossare la divisa?
la fedeli che è ministro dell’istruzione pur non avendo la laurea ma avendone falsamente aggiunta una sul curriculum… i poliziotti in divisa che la fanno quasi sempre franca quando commettono reati e scoppi di fascismo… tra l’altro quasi 1 su 10 di quelli che commettono femminicidio è gente che indossa una divisa, che è un dato molto alto…
E tutte queste cose che te elenchi e sulle quali siano d’accordo, giustificano il comportamento scomposto di un’insegnate? La stessa persona che poi il lunedì mattina entra in classe e avrebbe la presunzione d’insegnare: rispetto, attenzione al prossimo è un briciolo di legalità?? Te la vorresti come insegnante dei tuoi figli?
è ovvio che quell’insegnante non avrebbe motivo di odiare i poliziotti se tutta una lunga serie di ingiustizie non fossero mai esistite. perché mai si dovrebbe licenziare una che odia qualcuno e non un poliziotto che spacca la testa senza motivo a un manifestante? o un politico corrotto… non si può giudicare quella donna facendo finta che tutto il resto sia giusto e vada bene. tu mi metteresti in galera se mi vedi mentre do un calcio a qualcuno? sicuramente sì. me se quel calcio è in risposta a una serie di sgnanassoni che prima qualcuno mi ha dato in bocca, allora mi metteresti ancora in galera? non capisco come la gente possa rimuovere così facilmente parti enormi di realtà, le più importati, e pontificare esaminando solo un piccolo spezzone di realtà. perché è ovvio che tutto vada contestualizzato, sempre.
sì, io vorrei un’insegnante antifascista che si batte per quello che crede non lasciandosi intimidire.
Scusami se ti rispondo solo ora…mi dici dove hai letto che il poliziotti, i politici o dimmi te quale altro dipendente statale debbano avere un salvacondotto rispetto all’insegnante in questione che, con tutto il rispetto, tutto stava facendo meno che manifestando pacificamente le sue idee. Se un poliziotto sbaglia, deve pagare!! Se un politico sbaglia, deve pagare!! Ma deve pagare il singolo. Non tutti i poliziotti sono fascisti e picchiatori. Non tutti i politici sono corrotti. La responsabilità degli errori di un individuo sono personali. Diversamente si sfocia nel “Populismo”, che va tanto di moda in questi giorni, ma che personalmente odio. Non ti rispondo sull’esempio che mi hai fatto perchè penso che la risposta sia insita nella mia premessa. Chiudo questa risposta dicendo probabilmente un’ovvietà. Quell’insegnante ha potuto essere li a manifestare grazie a questo Stato corrotto, e a tutti quei poliziotti che mantenevano l’ordine pubblico. Li l’unica vera esaltata era solo lei. Antifascista o no dovrebbe imparare a vivere, la cosa comica che lei dovrebbe insegnarlo ai nostri figli. Questo non va bene!!
figurati uno risponde quando ha tempo e voglia…
senti, ma tu hai mai sentito parlare, conosci il g8 di genova del 2001? sai poi che pene sono state combinate a quei poliziotti? lo sai che oggi c’è gente che osa affermare che i partigiani erano assassini… perché ammazzavano i fascisti? non ho altro da aggiungere. se vuoi aprire gli occhi hai infinite occasioni di farlo. ciao
Diciamo che io cerco sempre di farmi un’idea mia, di avere delle opinioni che siano glabre di sovrastrutture politiche. La sinistra nella storia ha le sue colpe, la destra ne ha altre. Non mando a quel paese l’America per partito preso. Forse gli occhi dovresti aprirli tutti e due…non solo quello sinistro… Buona giornata a te!!
hai titolato “il rispetto delle istituzioni dovrebbe partire dalle istituzioni stesse”. istituzioni come i politici (renzi, fedeli e compagnia)? o anche istituzioni come la polizia?
Secondo me la Fedeli dovrebbe essere cacciata, ma come vedi c’ha pensato la democrazia a cacciarla, insieme a chi ce l’ha messa. Non mi sembra proprio un regime il nostro. Questa è la differenza tra quell’esaltata e la gente matura, stanca, ma matura, che utilizza i propri diritti per soverchiare uno stato di cose.
Sui poliziotti che la fanno franca non sono proprio d’accordo. Potrei fare dei paralleli nei quali i potenziali assassini sono stati immolati a santi e i nostri rappresentanti delle forze dell’ordine a diavoli. Purtroppo un mondo sempre giusto è utopia. Sul femminicidio neanche commento….sono contro qualsiasi violenza, ho una figlia piccola, sia sulle donne che, più in generale su tutti: donne, uomini e animali.
Tutto questo però non deresponsabilizza quell’esaltata che dimostrava, augurava la morte a ragazzi che potevano essere miei figli, o magari suoi ex alunni.
Ma non ti sembra tutto un orribile paradosso??
Perfettamente d’accordo, gran bel post, mi piacerebbe che l’insegnante leggesse questo tuo post per vedere cosa risponderebbe… B R A V O !
Grazie mille….