Ciao figlio mio, ti scrivo perché ho paura delle tue paure. Non posso non constatare che sei un bimbo, o meglio un adolescente: sveglio, intelligente, sano e bello come il sole. Sono fiero di te. Qualunque padre sarebbe fiero di te. Sono fiero dei tuoi successi e sono fiero anche dei tuoi insuccessi. Non sono preoccupato quando cadi perché so che l’uomo che sarai saprà rialzarsi da solo. Sto facendo in modo che tu abbia questa forza. Pensa figlio mio che la preoccupazione che ho io, come padre, è quella di essere all’altezza del mio ruolo. Ricordati figlio mio, tutti cadiamo, tutti soffriamo, ma l’importante è sempre come ci si rialza. Io ci sarò sempre per te, ma te dovrai essere in grado di prendere di petto la vita, anche quando io non ci sarò più. Sono orgoglioso di te, e mi vanto con tutti, di quello che sei, di come sei. A volte penso anche di essere noioso. Spesso penso che sei anche troppo per me. Ti guardo e non capisco come abbia mai fatto la natura a farti proprio come io ti avrei voluto. Ho l’impressione, guardandoti, che sei proprio come ti sognavo quando eri poco più di un pensiero. Sei cresciuto. Quando mi capita di scorrere le tue foto mi sembra che il tempo sia volato, e che quel bimbo riccioluto e sorridente sia diventato il ragazzo alto, fiero e forte che oggi ho davanti, sia diventato così in un giorno. So che dentro hai tante di quelle potenzialità, che per esprimerle dovresti vivere cinque vite. Spero solo che te ne renda conto fino in fondo. Ora stai entrando in un’età particolare. Stai iniziando ad affrontare la vita con tutte le sue sfaccettature. Quelle belle e quelle brutte. Stai iniziando ad avere i primi problemi: il brutto voto, la materia che non entra proprio in testa, la ragazza di cui pensi essere perdutamente innamorato, quello che pensavi essere un tuo amico che ti tradisce per niente, il voler assecondare le aspettative di chi ti vuole bene. Dovrai subire ancora tante delusioni. Dovrai vivere ancora tante gioie. Ma se oggi i problemi ti sembrano montagne insormontabili, domani, riguardandoli, ti sembreranno sassolini che ti sei tolto dalle scarpe. Sei nell’età in cui fuori sei un adulto, ma dentro vorresti ancora credere a babbo Natale. Amore mio la vita è bella.
E’ bella anche nelle sue difficoltà. Ma papà ci sarà. Se un giorno avrai voglia di piangere, io sarò li a raccogliere le tue lacrime. Se avessi voglia di parlarmi, di raccontarmi quello che provi, io sarò li ad ascoltarti. Il mio amore per te non potrà mai essere meno dell’infinito. L’infinito è l’unità di misura di quanto un genitore ama il proprio figlio. Avere un’altro figlio, per un genitore, significa che l’infinito si moltiplica. Non devi avere paura figlio mio. Perché le tue paure sono le mie. Avere una sorella non sarà mai una sottrazione. Avere una sorella, per chi ha il tuo cuore, sarà una moltiplicazione. Ti voglio bene figlio mio, e te ne vorrà tanto anche tua sorella. Devi ricordarti solo questo, tutto il resto non ha importanza.