E’ un periodo molto particolare. Un po’ per lavoro, un po’ per lontananza, un po’ per l’incastro, non sempre perfetto, delle cose della vita, non riesco a vedere Daniela come vorrei. Oggi mi ero messo in mente di pranzare con lei, a qualunque costo. La capacità che alcune persone hanno di stupirmi è senza limiti. Lei è una di queste persone. Ed è bello essere stupito. Ero, ovviamente in ritardo, e mi è arrivato un sms che recitava, più o meno, così: ” ci vediamo davanti al cinese, penso io alla tua insalata”. Essendo all’EUR, non poteva che essere quello in viale America. Arrivo in moto, lei era già li. Aveva in mano tre buste. In una, ovviamente, la mia insalata, nella seconda il suo riso alla cantonese, e nella terza una coperta ultra-tech, acquistata da Decathlon l’ultima volta che era uscita a
fare compere. Mi stava portando a fare un pic nic sulle sponde del laghetto dell’EUR. A parte scoprire che non eravamo i soli, e che le sponde di quel lago sono vissute come Central Park in estate, mi ha fatto fare una cosa che non facevo da forse 20 anni. Un pic nic. E nel pieno centro della Roma del terziario. Nel giro di un minuto aveva steso la coperta, sistemato il cibo e si era seduta, togliendosi le scarpe. Abbiamo mangiato, chiacchierato, e poi ci siamo sdraiati per un po’. Quanto è stato piacevole chiacchierare, li e così, con quel sole, con quel clima.
Troppo poco tempo però. L’unica nota stonata di quel pranzo è stata il poco tempo. Sarei rimasto sdraiato li tutto il pomeriggio.