Un albero ogni neonato.

Pino MarittimoDa domani entrerà in vigore una legge. Precisamente la legge n.113 del 29 gennaio 1992, firmata da Cossiga e Andreotti. Questa legge prevede, per tutti i Comuni sopra i 15.000 abitanti, di piantare un albero ogni neonato. Il Comune avrà tempo sei mesi, dalla nascita del bambino, per adempiere agli obblighi della nuova legge, e dovrà anche tenere traccia del tipo di albero piantato, del luogo e del neonato a cui è abbinato. Tale legge che l’ex Presidente Cossiga, non è riuscito a vedere operativa, aveva l’intento di popolare la flora dei comuni Italiani. Sono un inguaribile romantico, e il pensiero mi va subito ai sentimenti. Mi piace pensare che un genitore potrà portare il proprio figlio, sotto il suo albero. Mi piace che quell’albero possa diventare un luogo dove potersiQuercia scambiare promesse, o cementare ricordi. Mi piace l’idea che, per ogni bambino, che poi diventerà uomo, ci sia un albero. Mi piace che l’ombra di quell’albero possa continuare anche oltre il bambino stesso. L’albero mi da l’idea delle radici, delle origini, e in un mondo che le sta sempre più perdendo, è importante sottolinearne l’importanza. In un mondo dove tutto viene prodotto e distrutto troppo velocemente, è bello pensare che insieme ad un bambino che nasce, ci possa essere qualcosa di stabile, di duraturo, che solo la stupidità dell’uomo potrà distruggere. Pensavo che per mio figlio, quello che verrà, vorrei un Pino Marittimo. Lo reputo un albero di una bellezza straordinaria. Roma ne è piena. Vedere le sue forme che seguono il vento, mentre il sole tramonta e dipinge il cielo di rosso, è una emozione che solo noi (romani, o quasi) possiamo ammirare. Per il figlio che già ho, Filippo, partirei con quasi undici anni di ritardo, ma per lui mi piacerebbe una quercia. Per lui pianterei una quercia. E’ l’albero della solidità, e per lui voglio che la vita gli garantisca proprio questo: solidità. E’già grande,  e già tanto ha dovuto soffrire. Mi auguro che rimanga forte, come la quercia che immagino per lui.

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