#iorestoacasa – diario di una pandemia giorno 7

Iniziano ad essere tanti giorni. Oggi sono sceso a fare spesa e in centro c’erano veramente tante persone. Alcune sedute sulle panchine a chiacchierare, altre a passeggio. Così non funziona. Dopo i primi giorni in cui ho visto un pò d’ordine, oggi ho avuto l’impressione contraria. Non dobbiamo mollare, lo so che è difficile, ma non possiamo arrenderci. Ho una figlia di quasi 5 anni e tenerla a casa è veramente difficile. Dobbiamo farlo soprattutto per loro. E’ vero che sono i bambini sono i più forti in questa situazione, ma lo dobbiamo fare per loro perchè se ci ammaliamo noi, comunque il danno lo subiscono anche loro. Lo dobbiamo fare per tutte quelle persone che fanno poche chiacchiere e tanti fatti. Tutte quelle persone che, forse, starebbero volentieri a casa ma che invece sono costrette ad uscire per lavorare per noi. Mi sono ritrovato molto spesso a ringraziare queste persone. Ho notato che il mio grazie, nei loro confronti, non è più solo forma ed educazione, ma esce proprio dal cuore. E’ un grazie sincero, quasi emozionato. L’ho già detto e mi ripeto, questa situazione deve tirare fuori il meglio di noi, non il peggio. Oggi la giornata è stata anche allietata dal fatto che Filippo, mio figlio più grande è tornato da me. Sono molto felice di questo. Questa lontananza forzata iniziava a pesarmi e non poco.

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