Ricordo nitidamente quella serata. Quando Zoff alzò la coppa al cielo, quando Tardelli segnò ed il suo esultare rimase nella storia, il “Campioni del mondo, Campioni del mondo” urlato da Nando Martellini al fischio finale, Paolo Rossi capocannoniere del mondiale, la maglia strappata di Maradona tra le mani di Gentile, quel goal di Falcao che ci ha gelato contro il Brasile, quel manifesto firmato Mirò che ci ha accompagnato per tutto il mondiale, la pipa di Bearzot, l’esultanza di Pertini, e quella squadra che, ancora oggi, se mi chiedi di citarti una nazionale a memoria, inizia così: Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Collovati….
Sono passati 30 anni da quella sera, ed è ancora il mondiale che preferisco. Venivamo anche li dal calcio scommesse del 1980 che aveva portato in carcere molti giocatori, ma quella era la nazionale che batteva il Brasile, l’Argentina, rischiando però di uscire nel primo girone contro in Camerun di Nkono. Che bella quella serata di luglio, a festeggiare con mamma e papà per le strade, avevo più o meno l’età di Filippo. Questo però è il segno ineluttabile dell’età che avanza. Inizio a ricordarmi cose che neanche la mia compagna forse ricorda. Daniela è più giovane di me. Non so se è un brutto segno, ma sicuramente un bel ricordo. Era un periodo in cui si poteva ancora gridare “FORZA ITALIA”, senza che un coglione se ne fosse impossessato.
Oh, ma a me basta guardare i miei figli per capire che il tempo passa. A volte è anche bello dire, io c’ero, anche se parliamo di trent’anni fa.
La cosa che più mi lascia colpito è invece la nostalgia che provo quando ripenso a certe cose e poi mi guardo in giro adesso. Si stava meglio quando si stava peggio, diceva mia nonna e io non ero d’accordo…ho paura che, come sempre, avesse ragione lei. Forse si stava semplicemente meglio,
Lo vedi, sto invecchiando anch’io.
Ps. bel post, semplice e genuino, quello che spesso manca, almeno a me
Grazie Fabio…
come grazie oh, t’ho detto che siamo vecchi 😀 a domani
….grazie di avermi fatto sentire meno solo…:)
Bellissimo post Ale, mi hai fatto quasi commuovere.
Non so’ perche’ ma anch’io ho un ricordo vivissimo di quel mondiale. Un mondiale, anzi un “Mundial” come lo chiamavamo tutti, che in fondo abbiamo vissuto insieme, da ragazzini.
1982: sono passati 30 anni eppure ricordo assolutamente tutto.
Ricordo l’orribile mascotte, il “Naranjito”: brutto… ma non abbastanza da esser superato 8 anni dopo dal famigerato “Ciao” di Italia ’90, un vero e proprio abominio del design.
Ricordo la voce indimenticabile di Nando Martellini. Ricordo le galoppate sulla fascia di Bruno Conti e le sue veroniche di fondo campo.
Ricordo di come, in occasione del Mondiale, fu lanciato sul mercato il “Tango”, forse il piu’ bel pallone di tutti i tempi, e di come, alla cifra non banale di 5.000 lire, si poteva acquistare la versione in gomma pesante da Cuicchio (ho scoperto solo da poco che si scrive cosi’… avevo sempre pensato con la “Q”): un balzo in avanti di un milione di anni luce a confronto con il famigerato Super Tele (in vendita a 1.500 lire) o il Super Santos arancione (quest’ultimo a 2.500 lire).
Ricordo come tra una partita e l’altra giocavamo in bici coi fratelli Mazza, o a Monopoli, sul muretto, con Alessio e tutti gli altri.
Ricordo il 2-1 di Italia-Argentina ed il fatto che, accompagnando mio padre ad acquistare delle valigie da Corazza subito dopo la partita, rimasi sbalordito dai caroselli per le strade, mai visti fino ad allora.
Ricordo pure che mio padre parti’ per lavoro (apposta aveva comprato le valigie 🙂 e che il resto del mondiale lo seguii’ da solo, da unico “uomo” di casa, il che mi attribui’ il diritto di vedere le partite in configurazione fantozziana… con la Coca-Cola al posto della Peroni gelata.
Ricordo la vera e propria formalita’ con la Polonia in semifinale (doppietta di Paolo Rossi), ricordo il rigore sbagliato da Cabrini in finale ed il gelo assoluto che cadde nelle case di tutti gli Italiani.
Ricordo tutto, anche i dettagli piu’ assurdi, come ad esempio i minuti in cui furono segnati i 5 gol (anzi 6, perche’ quello di Altobelli, peraltro regolarissimo, fu annullato) di Italia-Brasile: Rossi 5′ – Socrates 12′ – Rossi 25′ – Falcao 69′ – Rossi 74′.
Ricordo la faccia disperata delle tifose Brasiliane in lacrime dopo una sconfitta che mai si sarebbero aspettate.
E proprio perche’ ricordo tutto ti dico che… HAI TOPPATO: la maglia strappata era di Zico 🙂
Un forte abbraccio Amico mio.
Alessandro
….hai ragione …era Zico!!!!! 🙂 e il campo del SS.Sacramento??? Quando tornavamo sporchi di terra fino alle ossa??? 🙂
Mitico il campetto in terra… con Pellegrini che una volta tiro’ una cannonata e fece cadere la traversa. Sai che mi e’ capitato di pensare al “campetto” proprio due o tre giorni fa? Chissa’ perche’? La prossima volta che torno in Italia ci vado… sono certo che me lo ricordo molto piu’ grande di quanto sia nella realta’.
P.S. aho’ ,, ma tu lo ricordi Marco Bruti, detto Brutus M3? (solo per averlo scritto a momenti me piscio sotto dalle risate 😀 )
Eccome no???!!! Ahahah gli e lo avevi trovato te il soprannome!!! Ahahah…quanto era brutto!!! Con quella esse moscia…:)
Quando torni ci andiamo insieme…magari con un Tango…;)
Ho appena fatto una brevissima ricerca: Brutus M3 e’ un robot nemico che appare (solo per pochi minuti) nella trentesima puntata.di Mazinga Z.
Ho condotto un’ulteriore ricerca e buttato giu’ un piccolo excursus: l’Adidas “Tango” fu lanciato nel 1978 in occasione dei Mondiali in Argentina.
Nello stesso anno, la Ditta Mondo (produttrice del Super Tele e del Super Santos) creo’ la prima replica immettendola sul mercato dei giocattoli come pallone di fascia medio-alta. Il Tango in gomma era infatti disponibile nei negozi di giocattoli, ma anche presso tabaccai, empori ed alcune edicole.
A differenza del leggerissimo Super Tele (tristemente noto per “andare a vento” e bucarsi con estrema facilita’) e del Super Santos (pallone di fascia media, dal peso di 265 gr.) grazie al peso di 420 gr. la replica del Tango (modello denominato nello specifico “Hot Play”) si impose tra i bambini Italiani come “il pallone per eccellenza”.
Il Tango in gomma si collocava subito al di sotto dei tradizionali palloni in cuoio che, in realta’, mal si sposavano con il tipico scenario di gioco dei bambini italiani dei primi anni ’80: infatti, i terreni di gioco dell’epoca (campetti sterrati, cortili condominiali, strade secondarie, ecc.) risultavano eccessivamente abrasivi e finivano per rimuovere completamente la “pelle” dei palloni in cuoio, rovinandoli irreparabilmente.
Il tango invece offriva una caratteristica unica ed eccezionale: migliorava con l’usura!
Le tradizionali stampe triangolari nere si cancellavano, il bianco diventava un “beige” opaco, e la gomma assumeva un’aspetto ed un “feel” leggermente ruvido, il che contribuiva ad aumentare in maniera significativa il “grip” sulle scarpe da ginnastica dell’epoca, tipicamente in pelle o camoscio. Tra queste scarpe ricordiamo delle vere e proprie “icone” dell’epoca: le mitiche “Canguro” su tutti, ma anche le “Soldini”, le “3A Antonini” o le meravigliose “Tiglio” (io ricordo ancora quando, una sera del 1979, mia madre mi compro’ le Tiglio “Go Scarpa Formula 2” in camoscio blu e strisce rosso corallo… e ricordo pure che rosicai da paura perche’ il giorno dopo, quando le avrei indossate per andare a scuola, mi venne la febbre 🙂 )
Negli anni Il Tango si e’ evoluto non solo a livello estetico ma anche a livello tecnologico, e soprattutto a livello di materiali.
Grazie alla rete ho appreso che il pallone ufficiale dei recenti Europei 2012 e’ ancora oggi un Tango… l’Adidas Tango 12.
Concordo e ricordo tutto. Il mio aneddoto sul Tango è relativo a chi me lo ha regalato, e alla sua fine. Me lo regalò mio zio Luciano con la speranza che io diventassi della Roma, soprattutto dopo la prestazione ai mondiali, e la successiva conoscenza di Bruno Conti. La fine ingloriosa il mio Tango l’ha fatta su delle spine di rose nel terrazzo di casa mia, dopo che Gigia mi aveva maledetto per la milionesima volta. Gli dava fastidio che io sbattessi la palla la muro. Secondo me era una mezza strega!!! Sulle scarpe invece il mio ricordo è sulle ADIDAS LA Trainer che ho sudato per avere, e mi sono durate neanche un mese. Me le sono ricomprate qualche mese fa. Ale, ma le partite di tennis nel cortile di casa??? Te le ricordi???
Lasciame perde sulle scarpe da ginnastica che sono un pozzo di scienza.
Le scarpe da me citate fanno tutte parte degli ’70 (specificamente della fine anni ’70) precedute dalle Mecap, Tepa Sport, e compagnia bella (meta’ anni ’70). Le marche di alta gamma italiane erano Diadora, Lotto, Valsport, ecc.
Brand come Adidas e Nike, ecc. in Italia erano rarissime e cominciarono ad affermarsi solo dopo il 1982, specificamente con le Adidas Rom (io le acquistai in Svizzera, proprio nell’estate nel 1982 e a scuola ce le avevo solo io) e le Nike Cortez (le scarpe di Forrest Gump, poi tornate alla ribalta, soprattutto in Inghilterra, alla fine degli anni ’90… io ne comprai un paio – pensa te – a Ibiza nel 1998).
Ma e’ la Adidas a farla da padrona nell’Italia degli anni ’80: io, facendo atletica le ho avute tutte, le TRX Competion (bianche, con le strisce celesti… bellissime), le Marathon trainer (Azzurre con le strisce argento e la suola che proseguiva oltre il tallone) insieme ad un altro modello di cui non ricordo il nome (caratterizzato dalla suola bicolore rossa e blu), seguite poi dalle L.A. Trainer che furono lanciate nel 1983, in previsione dei Giochi Olimpici di Los Angeles ’84 (da qui il nome, L.A. Trainer), il rivoluzionario sistema di assorbimento dello shock tramite i 3 gommini colorati (Bianco = morbido, Rosso = medio, Blu = duro) fu precursore di tutte le altre tecnologie tuttora ben presenti su tutti i modellli tecnici (il Gel della Asics, l’Abzorb della New Balance, l’Air della Nike, l’Adiprene della Adidas, il Cell della Puma, il Grid della Saucony, ecc, ecc.)
Ecchecazzo Ale, ma io nel 1984, anno in cui mi sono comprato le LA Trainer avevo 13 anni. Prima mi sceglievo solo la marca degli scarpini, rigorosamente “Pantofolina d’oro”. Con te non c’è gusto a parlare…sembra di parlare con Google!!! 😀
Il mio problema e’ il mio cervello ha immagazzinato (per sempre) tutte queste “cazzate” e cosi’ facendo ha ridotto di moltissimo lo spazio per le cose importanti della vita di oggi 🙂
…che cervello sano che hai!!! 😀